Palermo, Cagliari o Caltanissetta?
[Unione Sarda 13 agosto 1993]
PALERMO Per il professor Giovanni Conso "la materia è delicata, manca diprecedenti specifici. Di solito un giudice esce da un processo per un'archiviazione,non per un evento traumatico. Dunque è un caso che va studiato, approfondito, sulquale non si può dare a caldo un parere meditato". Così l'ex presidente della Cortecostituzionale e Guardasigilli risponde alle domande sugli interrogativi sollevati sullacompetenza giurisdizionale, dopo il suicidio di Lombardini. Tutti sono d'accordo sulfatto che debba essere Palermo a "chiudere" il fascicolo apertosi con il suicidio,mentre difformi sono i pareri sulla permanente legittimazione della procura di Caselliad indagare su fatti sardi, dopo la morte del giudice di Cagliari che questacompetenza aveva incardinato.
Per la Procura di Palermo non vi sarebbero dubbi: "sulla base di una giurisprudenzaconsolidata, la morte dell'indagato togato non fa venire meno la competenza"dell'ufficio che già indaga. "Se sono persone serie - ribatte l' avvocato Luigi Concas,difensore di Lombardini - i Pm di Palermo dovrebbero ritirarsi dall'inchiesta, perchècon la morte del reo viene meno la loro competenza. Gli stessi magistratidovrebbero presentare una richiesta di archiviazione". Delfino Siracusano, processualista penale, uno dei "padri" del codice di rito, non è d' accordo:competente a indagare su delitti connessi al rilascio di Silvia Melis, resta Palermo,anche se ammette che "la questione è complicata, non esiste infatti alcuna normasulla competenza nella fase delle indagini preliminari. Il problema potrebbe peròsorgere all'udienza preliminare, sede in cui si potrebbe sollevare la questione sulla competenza".