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Radio Radicale Radio - 13 agosto 1998
Grauso denuncia: istigazione a suicidio volontario

Contro Mura e il Pool

[Unione Sarda 13 agosto 1998]

Ancora un'iniziativa di Nichi Grauso: ieri sera ha comunicato all'agenzia Ansa che sta valutando la possibilità di presentare nei prossimi giorni una denuncia contro il Pool di Palermo e il sostituto procuratore distrettuale di Cagliari Mauro Mura per istigazione a suicidio o omicidio volontario.

"I presupposti ci sono tutti", ha detto Grauso, riferendosi agli studi di psicologia e antropologia criminale previsti nel corso di laurea in Giurisprudenza e l'esperienza professionale che devono avere magistrati di un certo livello. "Il fatto che abbiano richiesto - ha aggiunto - accertamenti tossicologici per stabilire l'assunzione da parte del dottor Lombardini di antidepressivi, che un altro al posto suo avrebbe preso a chili, sembra un volersi precostituire un alibi per infangare il collega. Nei fatti diventa la dimostrazione che c'era la consapevolezza da parte loro delle alte condizioni di rischio del soggetto. Allora, un magistrato esperto, che ha studiato bene all'Università, che non commette un omicidio o un'istigazione al suicidio deve prima di tutto - ha concluso Grauso - preoccuparsi che non ci siano condizioni altamente pregiudizievoli per un indagato che non è ancora un colpevole".

Secondo un'indiscrezione trapelata a tarda notte, l'ingegner Tito Melis avrebbe spiegato che l'assegno da un miliardo che Nichi Grauso gli diede a garanzia del rilascio di Silvia è custodito nella cassaforte della Procura. "Non si tratta di una notizia", commenta Grauso, "visto che nove mesi fa quando fui interrogato dissi ai magistrati di aver consegnato a Melis l'assegno. Senza che gli chiedessi nulla, più volte mi ha detto che me lo avrebbe restituito scusandosi per la dimenticanza. E io gli ho risposto: "Tito, non c'era fretta". Poi, proprio lui, due mesi fa mi ha detto che gli era stato sequestrato dai giudici e gli ho risposto che non doveva preoccuparsi di nulla".

 
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