(ANSA) - CAGLIARI, 13 AGO - IL RACCONTO DI ALCUNI PARTICOLARI SUGLI ULTIMI ATTI ISTRUTTORI DEI MAGISTRATI DI PALERMO E ACCUSE DI IMPERIZIA A CHI GLI ERA ACCANTO: SONO GLI ELEMENTI DI UNA RELAZIONE CHE SARA' PRESENTATA AI SUOI SUPERIORI DELLA POLIZIA DA UN EX COMPONENTE DELLA SCORTA DI LUIGI LOMBARDINI. L' UOMO, PER OLTRE 10 ANNI L' ''OMBRA'' DEL GIUDICE UNICO ANTI-SEQUESTRI DELLA SARDEGNA, E' STATO UNO DEI PRIMI AD ACCORRERE LA SERA DELL' 11 AGOSTO A PALAZZO DI GIUSTIZIA DOPO AVER APPRESO DEL SUICIDIO DEL MAGISTRATO.
SFOGANDOSI CON UN GIORNALISTA POCO PRIMA DEL FUNERALE DI LOMBARDINI NELLA CATTEDRALE DI CAGLIARI, L' UOMO HA STIGMATIZZATO IL COMPORTAMENTO DEI MAGISTRATI INQUIRENTI. ''SAPEVANO CHE L' INDAGATO LOMBARDINI AVEVA UNA RIVOLTELLA NEL SUO UFFICIO E SAPEVANO ANCHE DI AVER A DISPOSIZIONE DEL PERSONALE CHE CONOSCEVA IL PROCURATORE SOTTO IL PROFILO PSICOLOGICO, PARTICOLARMENTE FRAGILE IN QUESTO PERIODO. HANNO PERO' TRASCURATO QUESTO ASPETTO, PRIVILEGIANDO LA LORO 'CINTURA DI SICUREZZA PERSONALE', COME DIMOSTRA IL FATTO CHE QUANDO SI E' SENTITO IL COLPO DI PISTOLA DOPO CHE LOMBARDINI ERA SGUSCIATO TRA I PM GIOVANNI DI LEO E ANTONIO INGROIA, CHIUDENDOSI LA PORTA A CHIAVE DIETRO LE SPALLE, GLI AGENTI DELLA SCORTA HANNO ESTRATTO LE LORO ARMI CIRCONDANDO I MAGISTRATI AFFIDATI ALLA LORO PROTEZIONE''.
A CONFERMA DI QUESTA RICOSTRUZIONE L' EX COMPONENTE DELLA SCORTA DEL MAGISTRATO SUICIDA CITA LA TESTIMONIANZA DELL' AVV. PIERLUIGI CONCAS, FIGLIO E COLLABORATORE DEL DOCENTE DI DIRITTO PENALE CHE DIFENDEVA LOMBARDINI. SOPRAGGIUNTO POCHI MINUTI DOPO PER PARLARE CON GIANCARLO CASELLI, IL PROF. LUIGI CONCAS E' STATO, A SUA VOLTA, BLOCCATO DAGLI UOMINI DELLA SCORTA DEL PROCURATORE CAPO DI PALERMO CHE L' HANNO COSTRETTO AD ALLONTANARSI.
IN MERITO POI ALL' INTERROGATORIO DEL MAGISTRATO, IL SUO EX COLLABORATORE FA UNA DOMANDA-ACCUSA: ''VORREI CHE MI SI SPIEGASSE PERCHE' UNO DEI PUBBLICI MINISTERI, ALLE 15, QUANDO L' INDAGATO E' USCITO PER UNA BREVE PAUSA DALLA STANZA DOVE VENIVA INTERROGATO, ERA COSI' INTERESSATO A CHE ESPRESSIONE AVESSE. LO HA CHIESTO A UNO DEGLI UOMINI DELLA SUA SCORTA E TUTTE LE PERSONE VICINE LO HANNO SENTITO. CHE IMPORTANZA AVEVA, IN QUEL MOMENTO, CHE ESPRESSIONE AVESSE IL GIUDICE LOMBARDINI?''.
QUESTO EPISODIO SAREBBE STATO RIFERITO DA DIVERSI TESTIMONI (PERSONALE DELLE FORZE DELL' ORDINE PRESENTE NEL CORRIDOIO). L' EX UOMO DELLA SCORTA DI LOMBARDINI SEGNALERA' NELLA SUA RELAZIONE UN' ALTRA ''ANOMALIA'': IL CONTROLLO ASSUNTO DAGLI AGENTI PROVENIENTI DA PALERMO IN UNA SITUAZIONE CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE SOTTO LA DIRETTA RESPONSABILITA' DEL MAGISTRATO DI TURNO E DEGLI ORGANISMI DI POLIZIA GIUDIZIARIA COMPETENTI PER TERRITORIO.
