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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Claudio - 2 settembre 1998
La crisi per il momento si "cheta", come si dice dalle mie parti, la Toscana, si "calma"...i mercati azionari occidentali riprendono il fiato e limitano le perdite. Si potrebbe persino supporre che i vertici della politica monetaria Usa, il presidente della Federal reserve, Greespan e il segretario al tesoro, Rubin abbiano invogliato il mercato a calare per evitare un futuro avvitarsi di una grande bolla speculativa.

Ma quello che mi preme oggi sottolineare sono altre cose: consiglierei la lettura di due giornali (ahime' italiani), La Stampa e il Corriere della sera, per alcune notizie e per tre commenti ed analisi.

Paul Krugman, l'economista-guru del MIT, (la stampa pag2) ritiene improbabile una grande crisi depressiva a patto che vengano abbandonate le vecchie ideologie dei tempi recenti (dice proprio così, le vecchie ideologie). Insomma autorità monetarie ed istituzioni politiche e finanziarie dovrebbero, secondo lui, abbandonadre l'approccio antiinflazionistico per combattere la deflazione. Se ciò non accadrà, allora, dice il guro del MIT ci saranno rischi seri di avvitamento della crisi finanziaria ed economica.

Le notizie: secondo il Corriere Greespan vuole abbassare quanto prima i tassi americani,; secondo la Stampa (Carlo Bastasin) Spd e Psf hanno elaborato un documento comune molto importante, per una nuova Maastricht Sociale, con parametri sulla disoccupazione e una politica di sostegno della domanda europea. Qualora il candidato Spd vincesse le prissime elezioni tedesche, Bonn e Parigi adotteranno questo programma per un'europa sociale.

Infine Paolo Savona (Corriere) e Mario Deaglio (Stampa) chiedono nuove regolamentazioni per i mercati finanziari, regole ed istituzioni. Savona evoca senza citarla la Tobin Tax (una tassa internazionale sulle transazioni finanziarie globale, proposta tempo fa dal premio nobel James Tobin); Deaglio argomenta a favore di una nuova Bretton Woods, cioé di una nuova conferenza economica mondiale dedicata non a fissare un regime di cambi valutari fissi ma a varare nuove regole e istituzioni per i mercati finanziari.

Insomma molti cominciano ad essere i richiami a nuovi approcci e più forte la consapevolezza di nuove regole e di nuove istituzioni. Mi pare che alcuni intervenuti, l'amico Paolino ad esempio, ponevano molto l'accento su regole,diritto ed istituzioni. Gli economisti gli danno ragione!

Infine un pensierino per l'autorevole rappresentante del PR alle nazioni uniti, compagno Cappato...

Scrive Deaglio: "Il FMI applicò ai paesi asiatici in crisi una medicina troppo dura, che sopratutto nel caso dell'indonesia ha messo in ginocchio il malato invece di curarlo. Questo grande paese grande come mezza europa un anno fa era sull'orlo del benessere diffuso, oggi invece è sull'orlo della fame". Il tutto anche grazie alle ricette liberiste e deflazioniste del FMI. Amen

Claudio

 
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