Certo Landi, ci mancava soltanto l'Europa sociale. Non basta la disoccupazione al 12 per cento, nossignore.
L'Europa sociale ad esempio e'quella che ha protetto il mercato agricolo europeo per cinquant'anni, rendendo in particolare difficilissima la transizione postcomunista nell'Europa dell'Est, per proteggere socialmente i "nostri" contadini.
La cosa che pero' mi pare meno accettabile in quello che tu scrivi e'la confusione che fai tra i possibili interventi delle banche centrali (ad esempio un abbassamento dei tassi) con il potenziamento dello Stato sociale (e quindi della spesa pubblica) come se le due cose fossero in realta'la stessa cosa.
Fortunatamente non e'cosi'. Fortunatamente si puo'essere daccordo con Krugman senza essere daccordo con Landi.
Un ultima domandina, da alunno a professore: er' l'Indonesia un Paese liberista? E' la Russia un Paese liberista?
Se la risposta fosse NO (e ci mancherebbe altro...) in base a quale procedimento induttivo di quale illustre autore che tu hai letto e io no puoi dire che questa crisi e' segno del fallimento delle politiche neo-liberiste?
Quando vedi Deaglio, chiedigli da parte mia se il problema, piuttosto che l'FMI (che di cazzate ne avra'fatte sicuramente parecchie) non sia stato rispettivamente Suarto e Eltsin.