Mi è parso utile riportare l'articolo apparso oggi su "LA SICILIA" a dimostrazione (se fosse necessario) che i taleban non sono solo a Kabul.
Il Di Noto (don) è balzato di prepotenza alla ribalta delle cronache siciliane per l'attività della sua parrocchia, costoro hanno intrapreso da qualche tempo una vera e propria "crociata" contro quello che definiscono "il demone del 2000" ovvero Internet. Da Avola (SR) passano il loro tempo navigando in Internet alla ricerca dei siti "sconci" denunciandone poi l'esistenza accompagnati dal classico squillo delle trombe del Giudizio (naturalmente il loro!) amplificato dai "media" (riflettiamo anche sul fatto che carta stampata, radio e TV hanno adesso un altro pericolosissimo concorrente : Internet......!).
Vatinno afferma che il solo possesso di materiale pornografico è reato per la Legge; in effetti ciò è vero solo in parte.(forse....!)
Così recita la Legge:
"Art. 600-quater - (Detenzione di materiale pornografico). Chiunque, al di fuori delle ipotesi
previste nell'articolo 600-ter, consapevolmente si procura o dispone di materiale pornografico
prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori degli anni diciotto e' punito con la
reclusione fino a tre anni o con la multa non inferiore a lire tre milioni".
Come si vede si parla di minori di anni 18, ma come si faccia a riconoscere una/un diciassettenne da un/una diciottenne, onestamente mi sfugge......!
Comunque credo che don Di Noto sia incriminabile ai sensi dell'art. 600-quater visto che sul computer che utilizza per la caccia alle streghe qualche immagine l'avrà "consapevolmente" procurata e ne avrà "disposto"....... (naturalmente a fin di bene...!)