(AGI) - Roma, 7 Set. - E che cosa ne pensa la veterana delle
giornaliste politiche, la prima donna conduttrice e moderatrice
delle tribune elettorali in Tv ?
Luciana Giambuzzi non si meraviglia affatto: "Dopo tutto -
dice - in Irlanda e in Islanda le repubbliche sono rette da
donne e non vedo perche' anche in Italia, dopo cinquant'anni di
impegno politico femminile, non si dovrebbe". Il problema,
secondo Giambuzzi, e' che "non vedo quali potrebbero essere le
candidate, non vedo figure cosi' solide e affidabili". La Iotti?
"Un po' troppo anziana". La Bonino? "Ma la Bonino e' un
po'monello per un ruolo istituzionale cosi' solenne. Lei e' una
donna che corre, che fa, che parte per l'Afghanistan. No,
francamente - conclude la giornalista - non la vedo a ricevere
ambasciatori con il tallieurino buono".
"Sono entusiasta. Anzi, mi vorrei candidare - scoppia a
ridere Simonetta Matone - e spero che da questa provocazione
nasca una riflessione. Una donna al Quirinale, la donna giusta -
aggiunge il magistrato - potrebbe provocare paradossalmente
l'effetto Diana Spencer: entrare nel cuore della gente per
sensibilita', umanita' e attenzione ai problemi di tutti i
giorni".
QUIRINALE: UNA DONNA? ANDIT, "MEGLIO TARDI CHE MAI" =
(AGI) - Roma, 7 set. - "Decisamente favorevole" alla
provocazione di Giuliano Amato l'A.N.D.IT Associazione Nazionale
Donne Italiane, ricorda che gia' nel 1985, precisamente in data
10 giugno, indirizzo' ai Segretari politici dei partiti una
lettera ufficiale per candidare alla Presidenza della Repubblica
una donna nella persona di Maria Luisa Cassanmagnago, Vice
Presidente del Parlamento Europeo.
"Una cosa pero', rileva l'Andit in una nota - e' importante:
la donna da scegliere per la Presidenza della Repubblica non
deve uscire dal Parlamento. E' essenziale che provenga dalla
societa' civile, oppure dal mondo impegnato nel campo dei
diritti civili". L'Andit immagina Presidente della Repubblica
Italiana, donne illustri come Gae Aulenti, impegnate nel sociale
come Letizia Moratti, combattenti per i diritti civili come Emma
Bonino. Donne "che non sono state sottoposte al condizionamento
delle aule parlamentari, o che non ne hanno subito il
condizionamento, che sono in grado di non rispondere alle
segreterie politiche, che possono esprimere il meglio di se
stesse e del loro essere donne al servizio dei cittadini".
"Ottima, dunque, la proposta di Giuliano Amato, anche se
viene dopo tredici anni da quella dell'Andit - ha dichiarato la
Presidente dell'Associazione Silvana Caradonna - anche in questo
caso meglio tardi che mai. La stampa dovrebbe aprire un grande
dibattito nel mondo dei cittadini dando voce alle loro opinioni
ed ascoltare le voci che da quel mondo provengono".