Una notizia di agenzia di ieri 7 settembre....
MALAYSIA: MAHATHIR ROMPE CON IL FMI =
Kuala Lumpur, 7 set. - (Adnkronos/Dpa) - Il premier della
Malaysia, Mahathir Mohamed, consuma la rottura con il Fondo monetario
internazionale. Dopo aver destituito il suo vice e ministro delle
Finanze Anwar Ibrahim, l'uomo del Fmi a Kuala Lumpur, Mahathir ha
assunto il dicastero delle Finanze ed ha nominato nuovo governatore
della banca centrale ''Bank Negara'' il fedelissimo Ali Abul Hassan
Sulaiman, direttore generale dell'Unita' di pianificazione economica
dell'Ufficio del Primo Ministro che subentra ad Ahmad Mohamed Don,
dimessosi lo scorso 1 settembre dopo la destituzione di Anwar.
Ali sara' affiancato come vicegovernatore dalla signora Zeti
Akhtar Aziz. Mahathir si e' autonominato Primo Ministro delle
Finanze, attribuendo al ministro dello Sviluppo Imprenditoriale
Mustapha Mohamed, ex viceministro delle Finanze, la carica di Secondo
Ministro delle Finanze. Anwar era stato espulso lo scorso
finesettimana dal partito governativo Umno (Organizzazione unita
nazionale malese). Mahathir, al potere dal 1981, ricopre anche la
carica di ministro degli Interni, e pare intenzionato ad accentrare i
poteri per poter adottare le politiche espansive invise al Fmi ed ai
mercati finanziari e cercare di risollevare l'economia della Malaysia
dalla recessione in cui e' piombata a causa della crisi finanziaria
asiatica.
(Ses/Zn/Adnkronos)
07-SET-98 13:13
LA CRISI MALAYSIANA. Dunque il Primo Ministro della Malaysia ha fatto un ulteriore passo avanti nella strada dell'"autarchia". Pur di imporre politiche di bilancio e del credito espansive, Mohamed Mahathir ha deciso di "separare" il mercato finanziario malaysiano dal mercato finanziario globale e ha accentrato i poteri di premier con quelli di ministro dell'interno e di ministro delle finanze. Potrebbe essere ricordato nei libri di storia del futuro come il Mussolini dell'Asia sudorientale. Come l'inventore del fascismo italiano fu il "precursore" della drammatica stagione dei fascismi e dei nazionalismi totalitari europei, così il Capo della Federazione della Malaysia potrebbe essere ricordato come il "precursore" dei neonazionalismi religiosi asiatici.
La crisi malaysiana ci ricorda ancora una volta che, in assenza di politiche "espansive" a livello transnazionale (quindi di politiche collegate a un mercato aperto e globale adeguatemente "corretto"), i singoli paesi cercheranno di attuare, una volta determinate condizioni politiche favorevoli, politiche "espansive" a livello appunto nazionale. Come cercavo di spiegare a Cappato qualche giorno fa, nelle epoche di crisi deflazionista dell'economia mondiale, l'alternativa é, in termini politici, fra "fascismo" (termine qui usato evidentemente in modo approssimativo) ovvero un modello economico e politico "autarchico", e un liberalismo "sociale", ovvero un modello economico e politico che coniughi mercato aperto corretto e intervento sociale pubblico. Quando l'economia capitalista soffre di questo tipo di crisi ("deflazione"), l'approccio "liberista" non é un'alternativa praticabile, di per se, per la semplice ragione che tende a privilegiare l'aspetto "restrittivo" dell'economia e della politica economica; sp
ecialmente il "liberismo alla von hayek". Alla fin fine, anche le deflazioni fanno parte del panorama del capitalismo di mercato (questo é il ragionamento di fondo dei "liberisti hayekiani") e quindi in qualche modo sono positive per lo sviluppo economico. Il che può essere sostenuto, forse, nel lungo periodo. Ma come diceva qualcuno, nel lungo periodo siamo tutti morti....nell'attesa della verifica (o della falsificazione della argomentazione hayekiana). In effetti le deflazioni "eliminano" imprese, attività e decisioni di investimento e di consumo non più positive. Ma il costo anche economico di questa opera di "pulizia" può essere tremendo in assenza di politiche pubbliche adeguate: e tragicamente queste opere di "pulizia" tendono, in un assetto internazionale "disordinato", a innescare mobilitazioni reazionarie e guerre mondiali.
Qualcuno si é per caso accorto che in Africa centrale é in corso una grande guerra interafricana fra due coalizioni internazionali; che fra Iran ed Afganistan stanno sull'orlo di un conflitto militare; che fra India e Pakistan vi é una tensione politica e strategica con contorno di armi nucleari; che la Corea del Nord fa esplodere missili vettori di ordigni atomici????
Il nazionalismo del premier malese é antioccidentale, antiindividualistico, con una forte base religiosa (mussulmana in particolare); in numerosi paesi dell'Asia del Sud e del Sud Est é sempre più presente una miscela esplosiva. Il neo-nazionalismo religioso sta prendendo effettivamente piede in Pakistan, in India, in Malaysia, in Indonesia (con contorno di progrom contro i ceti mercantili locali, la minoranza cinese).
Vi sono abbastanza cose per far riflettere criticamente i neoliberisti fondamentalisti oppure va tutto bene e il Mercato-Divinità (come lo chiama Piero Ostellino, un altro pericoloso "statalista" suppongo...) risolverà tutti i problemi basta "sacrificare" (il termine é sempre dello "statalista" Ostellino) qualche altro popolo di milioni, anzi di centinaia di milioni di esseri umani?