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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rino - 10 settembre 1998
Pentiti

ARRESTO SPARACIO: VIAGGIAVA IN FERRARI E PRESIEDEVA SUMMIT =

(AGI) - Catania, 10 set. - Dopo essere stato accettato dal

programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia,

Luigi Sparacio viaggiava a Messina a bordo di una Ferrari e in

un albergo convocava gli uomini del suo clan. In una suite

Sparacio tramava contro i suoi nemici tra i quali il funzionario

di polizia Francesco Montagnese, trasferito da Messina,

processato per corruzione e poi assolto.

La cattura del "falso pentito" fu patteggiata dato che

Sparacio pretese che fosse il reparto "volanti" della questura

ad arrestarlo. Sono questi alcuni particolari che emergono

dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa contro

Sparacio firmata dal gip del Tribunale di Catania. Secondo il

Gip la capacita' di inquinamento processuale esplicata da

Sparacio fu resa possibile da "ingiustificate inerzie e

tolleranze degli organi istituzionali competenti".

La procura di Catania nelle indagini si sarebbe avvalsa

della deposizione di un maresciallo dei carabinieri per anni

collaboratore della procura di Messina. Il militare avrebbe

anche avvertito i magistrati messinesi di un incontro tra sei

pentiti avvenuto all'hotel Europa. "Feci presente ai magistrati

- si legge in una dichiarazione del maresciallo agli atti

dell'inchiesta - per averlo sentito direttamente, che in

quell'albergo i pentiti si mettevano d'accordo tra loro". Agli

atti dell'inchiesta ci sono anche due collaboratori di giustizia

Salvatore Giorgianni e Guido La Torre. (AGI)

Cli/Ruv/Mzu /Anz

101546 SET 98

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ARRESTO SPARACIO: MONTAGNESE, "NON C'E' DA MERAVIGLIARSI" =

(AGI) - Catania, 10 set. - "Non capisco di cosa vi meravigliate.

Tutto quello che si viene a sapere oggi sul pentito Sparacio e'

possibile leggerlo negli atti del processo, di cui io sono stato

imputato di corruzione e dal quale sono stato assolto".

Parla con tono deciso ai giornalisti il vicequestore

Francesco Montagnese oggi dirigente della sezione "volanti"

della questura di Catania e dirigente della mobile di Messina

all'epoca dei fatti. Montagnese ricorda inoltre l'arresto di

Sparacio: "non fu assolutamente una brillante operazione delle

volanti, bensi' Sparacio tratto' il suo arresto con delle

persone e alla fine si consegno' alla polizia". Sulla "liberta"

di movimento di Sparacio a Messina, Montagnese dice: "io

segnalai a chi di dovere tutti gli spostamenti di Sparacio,

segnando nomi, alberghi e movimenti del pentito". (AGI)

Cli/Ruv/Mzu/Anz

101547 SET 98

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