Prima di commentare la lettera di Vecellio pubblicata su Liberal
vi propongo la lettura di questa agenzia di stampa di qualche
mese fa.
UE: D'ALEMA, MI SENTO BEN RAPPRESENTATO DA MONTI E BONINO
12.49 - (ASCA) - Roma, 21 feb - Mario Monti e Emma Bonino stanno ben
rappresentando l'Italia a livello europeo. Lo assicura Massimo D'Alema
secondo il quale ''come esponente della maggioranza alternativa al governo
che fece queste nomine, io mi sento molto ben rappresentato in Europa''.
''Mi riferisco a Mario Monti - dice rivolgendosi direttamente al commissario
europeo con il quale paretcipa ad una tavola rotonda - MA ANCHE A EMMA BONINO
SULLA QUALE HO QUALCHE PERPLESSITA' QUANDO VIENE A FARE MANIFESTAZIONI IN
ITALIA. ''NON E' IL SUO COMPITO, - aggiunge D'Alema - MA IN EUROPA SVOLGE MOLTO
BENE IL SUO INCARICO''.(le maiuscole le ho messe io ndr)
Bene, la conclusione che traggo dalla recente campagn-stampa pro-Bonino e
dalla lettura di questa agenzia è cheD'alema e tutto l'establishment del
regime partitocratico italiano, pongono una precisa condizione per il
riconoscimento del buon operato di Emma Bonino e per proporla ad ipotetiche
candidature in ruoli istituzionali:
Emma Bonino non deve occuparsi di vicende politiche che riguardino l'Italia,
non deve occuparsi del regime partitocratico e neocorporativo italiano,
dei golpe della Corte Costituzionale, dell'illegalità del servizio pubblico
radiotelevisivo, degli attentati al diritto e alla vita di Radio Radicale,
del tradimento della volontà popolare in materia di finanziamento pubblico
dei partiti o di responsabilità civile dei magistrati,
di un Presidente della Repubblica che attenta alla Costituzione;
insomma, per farla breve non deve occuparsi dell'iniziativa politica RADICALE
in Italia.
Può ben occuparsi di Tribunale internazionale, di pena di morte, di diritti
umani nel mondo, di federalismo europeo; su questi temi, lo abbiamo visto,
(e Pannella lo ha indicato con insistenza per mesi) le è concesso spazio,
attenzione e autorevolezza. Se invece parla di iniziative che possano
rischiare di mettere in discussione lo "status quo" della politica italiana,
non ottiene spazio, attenzione e autorevolezza, come d'incanto diviene
nuovamente "eccessiva", "politicamente scorretta", in una parola, RADICALE o
PANNELLIANA. In sintesi il regime partitocratico fa questa proposta:
"Cara Bonino, se parli da RADICALE di politica italiana non sei candidabile,
altrimenti sì".
Questa mi pare la posta in gioco, e mi pare anche chiaro che qualsiasi
ipotesi di candidatura di Emma a ruoli istituzionali (che a mio parere
sarà obbligatoriamente di carattere internazionale e quanto più distante
per funzioni e rilievo dalla stringente realtà politica italiana), che sia
proposta dall'interno del "regime" e non invece imposta, come accadde con
Berlusconi, non potrà essere, per sua natura, una candidatura di una
RADICALE, bensì quella di un ottimo jolly indipendente, ben spendibile per
background e professionalità, da piazzare in autorevoli cariche in giro per
il mondo a sostegno del prestigio del nostro paese; insomma, ho l'impressione
che il regime voglia un nuovo "Rutelli" in gonnella e che farà di tutto per
averlo, consentendo a Emma di parlare e di esistere nel panorama politico
solo quando si occuperà di argomenti e di iniziative "politically correct"
e tappandole la bocca, invece, tutte le volte che vorrà occuparsi di
partitocrazia, di diritti violati e negati nel nostro paese ecc. ecc.
Questo è il rischio grave che vedo. In bocca al lupo a Emma e a tutti noi.