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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 22 settembre 1998
MALPENSA E PUBBLICITA' FUORILEGGE DI ALITALIA:
LA COMMISSIONE PERSEGUA PER DIFFAMAZIONE L'ALITALIA

Interrogazione al commissario Kinnock e lettera aperta al ministro Burlando

di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista Pannella

Bruxelles, 22 settembre 1998

Ho presentato questa mattina la seguente interrogazione urgente al commissario Neil Kinnock, ed ho scritto la seguente lettera aperta al ministro Burlando

Interrogazione alla Commissione

sulle accuse di interesse privato in atti d'ufficio da parte di ALITALIA per la vicenda Malpensa

premesso che

- il 20 settembre u.s. su alcuni quotidiani italiani, ALITALIA ha pubblicato una pubblicità a pagamento dal titolo »Per non far aprire Malpensa qualcuno sta facendo carte false , nella quale si afferma, tra l'altro, che »sulla spinta degli interessi economici di alcune compagnie internazionali si vuole cancellare tutto ;

- le critiche di ALITALIA riguardano evidentemente la decisione della Commissione che ha

giudicato illegittimo sulla base del diritto comunitario il decreto Burlando, sostenendo quindi che la Commissione abbia operato illegalmente (..carte false) allo scopo di difendere »gli interessi economici di alcune compagnie internazionali;

Cosa intende fare la Commissione per reagire, anche dal punto di vista giudiziario, a fronte di tali affermazioni che lasciano supporre che la decisione della Commissione sulla vicenda Malpensa sia stata determinata da interessi privati in atti d'ufficio, e che sia gravati da altre fattispecie di reato come la concussione eccetera ?

Lettera aperta al ministro Burlando

Signor Ministro,

Domenica 20 settembre ALITALIA ha pubblicato sui quotidiani una pagina a pagamento intitolata »Per non far aprire Malpensa, qualcuno sta facendo carte false , nella quale la »compagnia di bandiera veicola due concetti essenziali, entrambi di estrema gravità:

- la decisione della Commissione europea di bocciatura del decreto Burlando non ha effetti

giuridici a livello interno e quindi è illegittimo che le altre compagnie vendano biglietti in

partenza da Linate oltre il 25 ottobre, poiché a partire da quella data, in virtù del decreto

Burlando, dette compagnie non potranno più operare da Linate;

- la decisione della Commissione è stata presa »sulla spinta degli interessi economici di

alcune compagnie internazionali . Come si deduce dal titolo, la Commissione avrebbe

fatto »Carte false per impedire l'apertura di Malpensa, commettendo, se ne deve

arguire, tutta una serie di reati, dall'interesse privato in atti d'ufficio, alla concussione

eccetera.

Nella tragicommedia all'italiana di Malpensa, questa presa di posizione di ALITALIA supera qualsiasi immaginazione in protervia e sconsideratezza.

Sul primo punto, fatto proprio ahimè anche dal governo, la Commissione non ha potuto fare altro che rispondere quello che sa qualsiasi studente di diritto comunitario, e cioè che le decisioni della Commissione in questa materia hanno effetto cogente »superiore alle norme nazionali. Con buona pace di Cempella e dei suoi consiglieri, non solo le compagnie straniere potranno continuare a vendere biglietti con partenza Linate, ma il pretore competente, investito della questione, non potrà far altro che riconoscere che la decisione della Commissione rende nullo il decreto Burlando. La tempestività con la quale Van Miert ha reagito all'esposto dell'ALITALIA, giudicandolo senza mezzi termini »irricevibile la dice lunga sul modo raffazzonato e confuso con il quale, da parte italiana, si reagisce alla prevista bocciatura del decreto.

Il secondo punto, ovviamente è molto più grave. ALITALIA afferma che la Commissione, cioè tutti e venti i commissari, poiché il collegio si è espresso all'unanimità, ha fatto »carte false , abbia cioè scientemente assunto decisioni illegali per difendere gli interessi di British Airways, Lufthansa eccetera. Questo è gravissimo, per di più da parte di una compagnia che è in attesa di un parere favorevole della Commissione sul piano di ricapitalizzazione, poiché si mette in gioco, per l'incaponimento becero dei vertici ALITALIA, gli interessi complessivi del nostro paese.

Se la Commissione intendesse agire penalmente per diffamazione, signor ministro, crede che questo possa in qualche modo aiutare il governo a risolvere il pasticcio in cui si è cacciato ?

Non crede, signor ministro, che mai come in questo caso si sia inverato il proverbio »chi semina vento, raccoglie tempesta e che l'atteggiamento spavaldo del governo, oltre a precipitarci in un isolamento raro nel contesto europeo, abbia dato fiato a proclami al limite della legalità che renderanno ancor più difficile una soluzione onorevole ?

Non crede, infine, signor ministro, che l'irresponsabilità di cui ha fatto prova ALITALIA, sia urgentemente da sanzionare ?

Cordialmente

Gianfranco DELL'ALBA

 
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