Roma, 25 settembre 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"L'ipotesi di un coinvolgimento dell'Iri nella realizzazione della seconda piattaforma per la TV digitale italiana, se non è uno scherzo di pessimo gusto, è una follia. L'Iri è una società in liquidazione, che dovrebbe entro breve dismettere le proprie partecipazioni per chiudere definitivamente, con la liquidazione, una delle esperienze più emblematiche e devastanti della presenza, inefficiente e corruttrice, dello Stato nell'economia italiana. Le plusvalenza della cessione di Stet/Telecom che ne hanno impinguato le casse, devono essere destinate a tappare altri buchi nel bilancio consolidato oppure a ridurre il debito pubblico.
Gli sforzi di fantasia di queste settimane dimostrano l'inadeguatezza manageriale, industriale e finanziaria della Rai, a competere nel business globale della televisione digitale.
Non vi è alcuna ragione per cui lo Stato italiano investa denaro pubblico per cercare, peraltro senza alcuna possibilità di successo, di diventare un protagonista della televisione digitale: il mercato dimostra di saper offrire, per quantità e qualità, una gamma sufficiente di programmi.
La verità è che, con l'alibi di una difesa della cultura nazionale (quale e di chi?) dall'invasione dello straniero, Vita, Zaccaria e Celli cercano di assicurare alla Rai dei partiti la gestione dell'informazione sui canali via satellite. Carlo Azeglio Ciampi, Ministro del Tesoro e "padrone" dell'Iri, vuole fare il quarto moschettiere?
Telecom prosegua senza indugi per la sua strada."