Roma, 25 settembre 1998
INNO DI MAMELI AL CONSIGLIO COMUNALE: LA PROPOSTA E' RISIBILE, MA SOPRATTUTTO CON OGNI PROBABILITA' CONTRARIA AL SISTEMA GIURIDICO. IL CONSIGLIO COMUNALE E' STATO ELETTO ANCHE DAI RESIDENTI CITTADINI UE, ANCHE DA MIA MOGLIE, CITTADINA TEDESCA. PER NON PARLARE DI UNA CITTA' CHE E' ORMAI MULTIETNICA E CHE LA POLITICA SEMBRA SEMPRE MENO CAPACE DI GOVERNARE. DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI
La proposta avanzata da alcuni consiglieri comunali romani, tesa a fare aprire le sedute del Consiglio dalla esecuzione (dal vivo? con un disco?) dell'Inno di Mameli e' di primo acchitto risibile.
Soprattutto, pero', la proposta ha una sua gravita' per il fatto che proviene da un Consiglio Comunale che in base alla legge e' stato eletto da parecchi cittadini di paesi europei diversi dall'Italia.
Mia moglie stessa e' cittadina tedesca e residente a Roma, iscritta nei registri elettorali del Comune di Roma. Mia moglie, come molti e molti altri ha partecipato ad eleggere il Consiglio Comunale, sulla base della legge italiana. E dovrebbe vedere il SUO consiglio comunale aprire le sue sedute con l'Inno nazionale italiano? Mia moglie e gli altri sono ospiti, a Roma? Il Consiglio rappresenta soltanto i cittadini italiani, e gli altri sono Romani di serie B, e il loro voto per il Consiglio vale meno di quello di un cittadino italiano?
Purtroppo la sciatteria, l'esser proclivi a lanciare parole al vento, collegamenti spesso poco curati tra menti e bocche producono celie - ma gravi - del genere.
Che poi contribuiscono a nascondere un problema che e' vero e grande, che riguarda ogni metropoli e ormai ogni citta' d'Europa: sempre piu' i residenti nelle nostre citta' sono cittadini non italiani, e in gran parte non UE. La politica e la amministrazione rendono ogni giorno piu' evidente la loro inadeguatezza anche culturale rispetto alle trasformazioni e spesso positive, comunque del tutto inevitabili, che le nostre citta' stanno vivendo. Credo sara' necessario, e per quanto mi riguarda presto, porsi il problema della "citta' multietnica", della "citta' di fatto", e proporre soluzioni.
Paolo Pietrosanti e' Consigliere Generale del Partito Radicale e Rappresentante all'ONU dell'IRU, Unione Internazionale dei Rom. Cieco, ha condotto in questi anni numerose battaglie per la vivibilita' della citta'.