Roma, 30 settembre 1998
Piero Milio, Senatore della Lista Pannella e componente del collegio di difesa che, il prossimo 14 ottobre, assisterà nella prima udienza preliminare alcuni dei dirigenti e militanti della Lista Pannella e del Partito Radicale imputati per la distribuzione gratuita e pubblica di hashish avvenuta lo scorso autunno, considera un preoccupante cambiamento di rotta la sentenza di ieri della Cassazione che considera spaccio anche la cessione di dosi che non contengono un principio drogante. Con questa decisione, motivata per ragioni di tutela dell'ordine pubblico e della salute pubblica, la Cassazione inverte infatti la rotta precedentemente tracciata dalla giurisprudenza che, anche in base all'esito del referendum, sembrava escludere la procedibilità per ragioni legate solo alla quantità di sostanza detenuta e al mero consumo.
Sta di fatto che questa sentenza dimostra come le forze politiche non possano "lavarsi le mani" e delegare la politica in materia di droga al potere giudiziario. Il "caos" giurisprudenziale rende ormai improcastinabile una definizione legislativa del problema. Mi auguro quindi che, durante il dibattito sulla depenalizzazione, assegnato all'Aula, si possa rilanciare una seria politica antiproibizionista, voluta dai cittadini con il voto espresso in occasione del referendum del 93. Su questo, Governo e Parlamento dovranno assumere una chiara responsabilità politica e dunque non condizionare la depenalizzazione dei reati legati alla droga alla depenalizzazione del finanziamento pubblico ai partiti.