Roma, 6 ottobre 19981

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:

"L'idea che la Rai possa partecipare alla piattaforma digitale grazie ad una ricapitalizzazione sostenuta dall'IRI, azionista unico, è semplicemente aberrante.

Se possibile, è addirittura peggio di un coinvolgimento diretto del "liquidando" istituto di Via Veneto: in questo caso, almeno, quando entro due anni tutte le attività dell'IRI verranno dismesse, anche questa partecipazione potrà essere ceduta, con il rientro del denaro pubblico nelle casse del Tesoro.

Buttare altri quattrini direttamente nel calderone partitocratico della Rai, avrà come unico effetto quello di preparare il campo per nuovi aumenti del canone, dal momento che le richieste di investimenti si susseguiranno mese dopo mese.

Non vi è alcuna ragione per finanziare con denaro pubblico un progetto di televisione a pagamento che il mercato è non solo in grado, ma addirittura desideroso di assicurare gratuitamente agli utenti.

Qual è l'interesse nazionale che Vita, Zaccaria e Celli vogliono assicurare: quello delle produzioni miliardarie stile Carramba? Il festival di Sanremo che il Governo vuole garantire agli italiani come un genere di prima necessità? I telegiornali al servizio dei partiti e dei loro uomini?

Infine, se davvero qualcuno vuole sostenere l'opportunità di una ricapitalizzazione della Rai, gli ricordiamo che grazie al referendum del 1995 - prepotentemente ignorato dal Governo e da viale Mazzini - è possibile l'ingresso di capitale privato nella Rai. Cerchino sul mercato i quattrini, se ci credono davvero, e si dimentichino le tasche dei contribuenti. "