Conferenza Rivoluzione liberale |
Vernaglione Piero
- 10 ottobre 1998
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Da lettore abbastanza assiduo del Cato Journal, vorrei precisare la sostanza delle posizioni dei libertarians e della "New Right", che in politica estera sono coincidenti. Dovendo sintetizzare con un termine, che ha però un'accezione negativa, potremmo dire che sono "isolazionisti". Il libertarismo americano, sia anarco-liberista sia minarchico (cioè fautore di uno Stato minimo) ritiene inaccettabile che un governo interferisca negli affari di un altro Stato. La riduzione del livello di coercizione esercitato dagli Stati sugli individui, auspicata dai libertari, deve realizzarsi anche a livello internazionale. Il "non interventismo" e la coesistenza pacifica nei rapporti internazionali sono il corrispettivo del "laissez faire" all'interno. Per quanto riguarda le motivazioni della "New Right", prevale l'insofferenza per il prelievo di risorse dai cittadini in vista di azioni militari all'estero. |
Come diceva Benedetto, la tradizione radicale italiana su questa tematica ha posizioni e atteggiamenti molto diversi, essendo caratterizzata al contrario da un "volontarismo" molto esteso. Distanza che mi confermava poco tempo fa Perduca, che negli Stati Uniti ha avuto contatti e ha discusso con esponenti del Libertarian Party. |
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