("Sole 24ore" di oggi)"Padova - Il tribunale militare di Padova ha sollevato due eccezioni di legittimità costituzionale relative alla nuova legge sull'obiezione di coscienza. Va, così, all'esame della Consulta il trattamento dei disertori e dei mancanti alla chiamata in quanto emigrati all'estero. Per costoro la nuova legge prevede che, avendo rifiutato il servizio militare, l'esonero della leva sia concesso solo dopo l'espiazione della pena conseguente a una condanna per un periodo di tempo non inferiore al periodo di "ferma".
Questa situazione violerebbe il principio di uguaglianza (articolo 3 della Costituzione) in quanto coloro che, invece, rifiutano il servizio militare adducendo motivi morali e/o religiosi ottengono l'esonero dal servizio militare, senza dover scontare la pena, dopo la sentenza di condanna con beneficio della sospensione o della conversione della pena in multa. Questa previsione appare discriminante in quanto nessuno può controllare la verità o meno degli orientamenti morali dichiarati.
La seconda questione riguarda, invece, il giudice competente per questi reati, cioè il pretore per coloro che rifiutano il servizio per motivi morali e il tribunale militare se le ragioni sono altre. La previsione sarebbe lesiva sempre dell'articolo 3 della Costituzione,in quanto non si giustifica la competenza di due giudici diversi su fatti sostanzialmente uguali.".
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