Roma, 19 ottobre 1998
Quest'oggi Carmelo Palma a nome della Lista Pannella ha inviato a tutti i componenti della Commissione di Indirizzo e Vigilanza sulla Rai la seguente lettera che riportiamo integralmente:
"A 10 giorni dall'apertura della crisi di Governo, la Commissione di Vigilanza non ha ancora stabilito il calendario delle tribune sulla crisi e non ha ancora fissato i criteri di partecipazione per gruppi parlamentari e forze politiche. Dall'orientamento che emerge, sembra confermarsi "di fatto" la scelta di riservare il diritto di accesso diretto alle tribune alle sole forze politiche che formino "gruppo parlamentare".
Fra i criteri di cui la Vigilanza - e in particolare la "nuova" maggioranza - sembra tenere conto, non vi è evidentemente quello della effettiva "rappresentatività elettorale" delle forze politiche. Dunque, dovrebbero andare davanti alle telecamere "gruppi" che non hanno preso un voto, e non hanno partecipato a una sola elezione, ed essere esclusi partiti e movimenti che hanno conseguito direttamente eletti in Parlamento, e che sono complessivamente "titolari" e rappresentanti di milioni di voti.
Entro domani - a crisi, peraltro, quasi conclusa - la Commissione dovrà decidere se confermare o riformare i propri criteri, che comporterebbero - ricordiamolo - l'esclusione dal diritto di accesso alle tribune della crisi per Rifondazione Comunista e la Lista Pannella .
Non vorremmo - ma purtroppo temiamo - che anche le Tribune della crisi, come la gran parte dell'informazione politica della Rai, finiscano per rendere semplicemente un omaggio alle operazioni di trasformismo parlamentare e agli equilibri della "nuova" maggioranza, e per pregiudicare la possibilità di confronto effettivo sulle soluzioni della crisi politica (che senso ha giornalisticamente e politicamente escludere da queste tribune la forza che ha causato la crisi di governo?).
Sarebbe al contrario quanto mai opportuno che la Commissione di Vigilanza (se ancora il Parlamento non è diventato la "camera dei partiti") evitasse di trasformare le tribune sulla crisi in "tribune di regime", e iniziasse invece ad occuparsi della "professionalità" con cui la gran parte dell'informazione Rai si è posta immediatamente al servizio dei nuovi padroni.
Cordiali saluti".