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Conferenza Rivoluzione liberale
Palumbo Stefano - 19 ottobre 1998
L'OPINIONE - SABATO 17 OTTOBRE 1998
GLI SCOOP INTERNAZIONALI E I CONTI DELL'UFFICIO UMANITARIO EUROPEO.

LA VERA STORIA DELLO SCANDALO CHE HA COINVOLTO ECHO, L'ISTITUZIONE NATA PER GESTIRE E SMISTARE IN FRETTA GLI AIUTI DESTINATI ALLE CRISI PIU' GRAVI.

Di Stefano Palumbo

L'Ufficio Umanitario della Commissione Europea, più conosciuto come ECHO è in questi giorni oggetto di alcuni sospetti di irregolarità per contratti stipulati tra il '93 e il '94. In buona sostanza, si tratta di quattro contratti per azioni umanitarie in Bosnia e in Africa, per i quali sono stati rilevati ipotesi di irregolarità concernenti una parte dei finanziamenti elargiti, stimati intorno ai 500.000 Ecu su un ammontare complessivo di circa 2,4 milioni di Ecu (1/5 circa del totale). Il polverone che ne esce induce in errore persino giornali attenti come il Financial Times che si prende una bella denuncia per aver scritto il 12 ottobre scorso - senza verificarne la veridicità - che nella riunione della Commissione alcuni colleghi avrebbero addirittura messo sotto accusa Emma Bonino per malversazioni riguardanti l'ufficio di Echo, in un periodo in cui peraltro non esercitava ancora il suo mandato. Questo incidente fa seguito ad un altro articolo uscito qualche giorno prima su di un modesto quotidiano belga

che affermava come i quattro contratti in questione stipulati con l'agenzia lussemburghese Perry Lux siano stati in realtà utilizzati per finanziare l'assunzione di 20 persone negli uffici di Echo e di altre 11 in un ufficio esterno, ed il tutto viene impunemente riportato in alcuni articoli di Le Monde e del Wall Street Journal. Insomma una gran confusione, che necessita di un'analisi più dettagliata. Questo ufficio nasce nel '92, con il compito di coordinare gli interventi dell'Unione Europea laddove si verificassero disastri naturali, guerre e stermini, per dispensare aiuti nel modo più veloce ed efficace possibile. In 6 anni Echo ha distribuito circa 4 miliardi di Ecu, divenendo il più grande dispensatore di aiuti umanitari del mondo. Eppure, malgrado l'insindacabile successo, l'Unione ha sempre posto freni alle spese amministrative provocando un gap fra le risorse finanziarie e la necessità di personale. Non per niente l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha già in passato pubb

licamente dichiarato inadeguata la struttura del personale di Echo rispetto all'ammontare degli aiuti sia in rapporto agli altri Servizi della Commissione che gestiscono tali fondi, sia alle strutture amministrative delle grandi agenzie internazionali a scopo umanitario, soprattutto se si considera il fatto che proprio tra il '93 ed il '94 ha dovuto affrontare due delle crisi umanitarie più gravi della nostra epoca: la guerra nei territori dell'ex-Jugoslavia e nella regione dei Grandi Laghi. Certamente l'urgenza e la drammaticità di alcune situazioni necessitano di una certa flessibilità amministrativa, ma questo non implica che le decisioni finanziarie siano esenti o non vengano controllate dettagliatamente sia dall'interno della Commissione che dall'esterno. Eppure il Financial Times fa riferimento ad un dossier interno che rivelerebbe che fino al 1995 questo ufficio non ha mai controllato il bilancio dei suoi partner contrattuali, senza analizzare i lunghi e numerosi controlli ai quali è sottoposto Echo e

d i suoi partner dall'Ispettorato generale dei Servizi della Commissione, alla Corte dei Conti Europea, fino all'ufficio per il Controllo Finanziario. Né ricorda che è stata proprio la Commissione - e nessun altro - a dare inizio all'inchiesta, ed una volta in possesso dei risultati, ha preso alcune misure amministrative con la sospensione di un funzionario ed ha informato le autorità legali, trasmettendo il dossier all'ufficio del Procuratore a Lussemburgo. In tutta questa agitazione si perde di vista l'autorevole inchiesta dalla Corte dei Conti Europea, su 134 progetti di aiuto umanitario stipulati fra il '92 e il '95 per un totale di 470 Mecu i cui risultati sono disponibili a tutti in quanto pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 12 maggio 1997 e che al punto 1.17 recita: "quali che siano le difficoltà incontrate nel periodo compreso fra il 1992 e il 1995, con riferimento specifico alla valutazione qualitativa dell'impatto degli aiuti, bisogna ricordare che la Commissione è riuscita a dimostrare, in ar

ee particolarmente difficili a causa della presenza di conflitti armati, la capacità di dare un'assistenza senza precedenti, malgrado i mezzi relativamente limitati. Il contributo dell'Unione Europea agli slanci di solidarietà internazionale costituisce un fatto ulteriore a vantaggio dei Servizi della Commissione. L'istituzione di Echo ha fornito un aiuto certo al raggiungimento di questo fine". Schiamazzi. E intanto in Kossovo

 
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