Conferenza Rivoluzione liberale |
Vernaglione Piero
- 21 ottobre 1998
|
A questo punto della mattinata sembra che Emma abbia rifiutato, e personalmente condivido la decisione da lei (e, credo, da Marco) presa. Saremmo stati coinvolti in un'esperienza politica dai connotati nettamente deteriori (rifiuto della democrazia dell'alternanza sancita dal voto degli elettori, governo in mano ai partiti, assenza di un respiro programmatico coerente, prevalere dei giochi tattici), antitetici rispetto alle posizioni che da sempre ci caratterizzano, e senza la possibilità per noi di aprire un qualsiasi spiraglio per le nostre battaglie. Il significato della proposta fatta da D'Alema a Emma è perfettamente illustrato da una dichiarazione che il segretario dei Ds fece circa tre settimane fa, in cui sosteneva di essere orgoglioso della Bonino nella veste di commissario europeo, ma di dissentire profondamente quando si occupava della lotta politica "interna". Dunque Emma sarebbe stata una medaglietta appuntata sul petto (peraltro con un ministero, diciamolo chiaramente, di non grande rilievo), |
ma accuratamente "sterilizzata" dal punto di vista politico. Io da sempre dissento dalla lettura, fatta da Marco, della vicenda italiana attraverso la categoria del "regime". Ma se la si utilizza, poi se ne devono trarre le conseguenze nei comportamenti politici. Come, opportunamente, è stato fatto. Anche per non perdere la faccia davanti all'opinione pubblica. |
|
|
|