Roma, 26 ottobre 1998 - Nell'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, il direttore dell'UNDCP Pino Arlacchi ci informa che in America Latina "i narcos non sono stati distrutti" e che "il posto dei cartelli è stato preso da tanti gruppi criminali di piccole e medie dimensioni che sono anche più pericolosi perché meno visibili". Rispetto all'Afghanistan, invece, Arlacchi e' "deluso" perche' "le coltivazioni si sono ridotte ma solo a causa del cattivo tempo" e l'unico atto concreto constatato "è stata la distruzione di due tonnellate di oppio pari a 200 chilogrammi di eroina". Nonostante questo secondo Arlacchi "e' doveroso" sviluppare relazioni con i peggiori regimi del pianeta, usando "il bastone e la carota". Tutto e' ammissibile per il vicesegretario dell'ONU pur di inseguire la chimera del mondo senza droghe entro il 2008.

Le politiche sulle droghe sono il paradigma della politiche di governo delle nostre societa'. Il crescente autoritarismo delle burocrazie "antidroga" (affamate di potere e di denaro) e l'immobilismo dei governi e dei parlamenti (avvitati su se' stessi in sterili dibattiti moralistici) rende piu' che mai necessaria una presenza elettorale organizzata degli antiproibizionisti.

Il CORA e' impegnato su questo fronte: le scadenze elettorali della prossima primavera saranno anche il banco di prova della capacita' e della volonta' degli antiproibizionisti di essere forza organizzata per il governo della societa'.

CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista

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