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Partito Radicale Roma - 30 ottobre 1998
I TAXI ROMANI ESPORTANO LA PROTESTA

In tutta Italia "yellow cab" preoccupati della diffusione della ricetta Tocci

Prosegue il braccio di ferro tra la categoria e la giunta: occupata piazza Venezia. E Baccini (Ccd) porta la questione in Parlamento

Da Il Giornale(Cronaca di Roma), Giovedi' 29 ottobre '98

Di Maurizio Sgroi

Al secondo giorno di sciopero si capisce che la questione dei taxi non e' solo romana. Ieri le associazioni di categoria hanno ricevuto una delegazione di colleghi napoletani dell'Uti (Unione tassisti italiani), preoccupati che la vertenza capitolina, una volta conclusa con la vittoria dell'amministrazione, finisca per tramutarsi in una sorta di cavallo di Troia. I tassisti napoletani, insomma, temono che il metodo Tocci (liberalizzazione di turni e tariffe) faccia proseliti. E analogo timore ha cominciato ad albergare fra i colleghi delle altre grandi citta': Milano, Genova, Bologna, Firenze. "Abbiamo gia' sensibilizzato i tassisti in tutta Italia - dice Nino Cirulli della Claai, associazione di categoria basta pochissimo perche' lo Stato d'agitazione si estenda a tutto il Paese". "I colleghi ci hanno esortato a tenere duro - aggiunge Giuseppe Biagioni, della Cisl - che ci sia un fermento nazionale e' indubitabile. Diro' di piu' - conclude - se non arriveranno subito risposte non escludiamo di organiz

zare una manifestazione nazionale".

Per li' momento, tuttavia, gli unici appuntamenti gia' fissati sono quelli del 2 e del 5 novembre, quando i tassisti capitolini torneranno a incrociare le braccia. Oggi invece, a mo' dl conclusione delle tre giornate di sciopero, i tassisti pensano di organizzare un corteo. Quel che diranno e' noto: niente liberalizzazione, senno' il blocco continuera'. Cio', malgrado i rilievi della commissione di garanzia presieduta da Gino Giugni e i disperati tentativi di mediazione portati avanti in Campidoglio.

Il fatto e' che i tassisti sono convinti che per loro sia una questione di vita o di morte. E per spiegare le ragioni di questa opposizione ferma dicono che non e' affatto certo, come giura l'amministrazione, che l'aumento dell'offerta di taxi proposto (quasi seimila auto in servizio 24 ore su 24) provochi un alimento di domanda del servizio capace di remunerare adeguatamente il loro lavoro. Anzi, secondo i tassisti la domanda di taxi e' alquanto rigida. "La torta rimarra' sempre la stessa", dice uno di loro. Solo che saranno il quadruplo, rispetto a ora, a mangiarla. Chiaro che dicano no e minaccino sfracelli. .Per di piu' i tassisti sono convinti che la liberalizzazione li costringerebbe a "umilianti contrattazione con il cliente"

per fissare il prezzo della corsa. Cosi' hanno concluso la giornata di ieri "occupando" piazza Venezia. Un centinaio di tassisti si sono radunati annunciando: "Rimarremo qui finche' non succedera' qualcosa". Nel frattempo alcuni chiedono le dimissioni della giunta e altri vanno all'incontro con il leader di An, Gianfranco Fini' per parlare proprio dei guai dei tassinari.

E sul fronte politico si segnali un ordine del giorno firmato da Franco Frattini e Gaetano Gasperini, consiglieri di Forza Italia, col quale si richiede un intervento dell'Autorita' comunale sui servizi pubblici finalizzata alla scrittura di una relazione tecnica. Inoltre c'e' una proposta di regolamento presentata da Dino Gasperini, del Ccd. Quest'ultimo non ha risparmiato le critiche a Tocci, accusato di aver presentato un regolamento "che contrasta con la legislazione vigente in materia". E Mario Baccini, vicesegretario del partito della Vela,

annuncia che "portera' la questione dei taxi nella commissione parlamentare trasporti", di cui e' presidente. L'idea e' quella chiamare in audizione il sindaco. "Sembra che stia saltando la pace sociale a Roma ha concluso il capogruppo Marco Di Stefano, mentre Teodoro Buontempo, deputato di An accusa l'amministrazione di "criminalizzare i tassisti". Al contrario la Lista Pannella esorta Rutelli e Tocci a "resistere al corporativismo dei tassisti". E il sindaco e il vice, dal canto loro, promettono che non cederanno. Anzi, ieri hanno discusso della grana col neo ministro dei Trasporti, Tiziano Treu, il quale avrebbe assicurato che recepira' un parere dell'Antitrust secondo il quale bisogna introdurre elementi di liberismo nel settore dei taxi.

Infine, il Codacons, associazione a difesa dei consumatori, ha annunciato l'ennesimo esposto alla Procura della Repubblica. Cio' in conseguenza delle dichiarazioni di un tassista alla radio, secondo le quali sarebbero stati pagati fino a 200 milioni per una licenza taxi.

 
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