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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 9 novembre 1998
FONDAZIONI: TARADASH E DELLA VEDOVA "SI PREPARA LA TANGENTOPOLI PER IL 2000"

Roma, 9 novembre 1998

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella, e di Marco Taradash, deputato di Forza Italia:

"La nuova Legge sulle Fondazioni ex-Bancarie rappresenta una clamorosa rivincita per tutte le lobby politico/affaristiche cresciute nei decenni all'ombra di Eni ed Iri e solo in minima parte colpite dai processi di tangentopoli. Se il Disegno di Legge dovesse vedere la luce nella formulazione attuale, un immenso patrimonio di 60-80 mila miliardi verrà consegnato nelle mani di emissari di partito cui viene riconosciuta piena "licenza di uccidere".

Svincolate dal settore del credito, che imponeva almeno una missione specifica e il controllo della Banca d'Italia, i Consigli di Amministrazione delle Fondazioni nominati dai partiti, avranno un ruolo determinante negli equilibri del potere economico finanziario italiano: attraverso la possibilità di acquisire partecipazioni industriali e finanziarie rilevanti, garantire accordi e cartelli, operare salvataggi di aziende in difficoltà, promuovere investimenti e continuare ad utilizzare la leva del credito. Non solo, gestendo migliaia di miliardi ogni anno nei settori della cultura, della sanità e della assistenza sociale finiranno inevitabilmente per orientare il consenso politico e per costituire enormi clientele. Tutto questo, di fatto, gestendo denaro pubblico al di fuori di qualsiasi controllo democratico diretto ed indiretto.

Una vera e propria manna per la partitocrazia, che ne saprà fare tutto il cattivo uso cui ci ha abituati dal finanziamento pubblico in poi.

Molto meglio sarebbe avviare una coraggiosa liquidazione delle Fondazioni, mettendo a disposizione delle comunità locali le relative risorse, con il vincolo assoluto della realizzazione di investimenti di lungo periodo in infrastrutture per l'economia e la società.

Nessuno pensi, comunque, che questo testo, eventualmente approvato al Senato, avrà vita facile alla Camera dei Deputati."

 
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