"...I Paesi europei, nel loro complesso, spendono per la difesa il 60% del budget del Pentagono americano ma hanno una forza neanche lontanamente comparabile con quella americana anche per mancanza di un coordinamento nelle scelte industriali. Come si può porre rimedio?E' soprattutto l'esperienza della gestione delle crisi come quelle balcaniche, a insegnarci che si deve preparare una nuova generazione europea di prodotti e sistemi per la difesa. Solo questo ci consentirà di creare una vera industria europea a cominciare daiprodotti più sensibili quali telecomunicazione, informatica e meccanica avanzata.
Ma tra Stati Uniti e Unione Europea si dovrà arrivare,prima o poi, a una divisione di costi e responsabilità per quanto attiene alla sicurezza europea...
Non so se avverrà quanto è già avvenuto per la moneta unica europea. Venti anni fa avremmo potuto decidere di adottare il dollaro come valuta europea ma oggi c'è l'euro che viene visto dagli americani non come una minaccia ma, anzi, come un'occasione per accrescere anche la loro competitività e la concorrenza internazionale, quindi in senso positivo. Non so se lo stesso avverrà anche nel settore della difesa. Sta di fatto che il dialogo transatlantico è e resta fondamentale. Se il modello di difesa europeo dovrà essere tutto dentro la Nato o dentro la Ue lo decideranno i capi di Stato e di Governo europei. Ai ministri della Difesa spetta la responsabilità di azioni coordinate e creare una nuova generazione di prodotti e disistemi che assicuri standard accettabili per le nostre Forze armate. Questo porterà a una rivoluzione nell'industria europea della Difesa e si tratta anche di una grande opportunità per tutto il sistema industriale europeo soprattutto nei settori più avanzati tecnologicamente.".
Che dire? Forse che l'approccio ai problemi della difesa e della sicurezza europea di Scognamiglio è più consono a un rappresentante dell'Alenia che a un uomodi governo; ed è un approccio che non paga nemmeno in termini di immagine: "...Non sembrerebbe invece prevista, almomento, unapartecipazione italiana all'iniziativa (una forza di sicurezza europea a tutela dei verificatori Osce in Kosovo, ndr) anche se ieri a Vienna il ministroCarlo Scognamiglio ha insistito sull'assoluta necesità per l'Europa, dopo le esperienze di Bosnia, Albania e Kosovo, di disporre di unapolizia militarizata in grado di operare nella regione....("Sole 24ore" del 5/11/98).