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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Claudio - 12 novembre 1998
Attento Roberto!

Capisco l'indignazione ma così facendo si corre il serio rischio di diventare preda di logiche e culture giuridiche "sostanzialistiche", si accetta un principio di "responsabilità oggettiva", si va verso uno stato ed un diritto "emergenzialista": E poi non scordarti che, in democrazia, se vi sono governanti che predicano con successo elettorale sciagurate politiche proibizionistiche in materia di droghe vuol dire che ci sono fior di elettori che li sostengono a spada tratta: E che facciamo? Consideriamo innocenti gli elettori che hanno dato il loro voto e così hanno permesso quelle stragi di innocenti oppure li consideriamo anche loro colpevoli e ne chiediamo l'arresto in massa? Morale: il problema che sollevi é importante, ma le soluzioni come si suol dire non possono non essere "politiche" in senso alto. Ovvero si deve persuadere le oponioni pubbliche, i cittadini, gli elettori, gli individui che la culture, le politiche, le logiche proibizionistiche in materia di droghe sono idiozie.

Conclusione: hai perfettamente ragione ha ritenere il proibizionismo sia un "crimine contro l'umanità", ma ciò non una giurisdizione internazionale non é detto che debba occuparsi di tutti i "crimini contro l'umanità". Anche per evitare che per occuparsi di tutto poi non si occupi di un bel niente: alla giurisdizione internazionale lasciamo i genocidi, i massacri di innocenti e tanti altri orrori di cui le giurisdizioni nazionali hanno ampiamente dimostrato salvo eccezioni di non potersi occupare: Per i guai del proibizionismo in materia di droghe facciamo lotta politica e civile nei nostri simpatici paesi "avanzati".

 
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