E' LUIGI LOMBARDI VALLAURI - LO HA DECISO IL CARDINALE PIO LAGHI Citta' del Vaticano, 7 nov. - (Adnkronos) - Il Vaticano ha
licenziato per ''eresia'' il professor Luigi Lombardi Vallauri,
docente di filosofia del diritto all'universita' Cattolica del Sacro
Cuore di Milano. A trent'anni dal celebre caso che coinvolse il
filosofo Emanuele Severino, la Congregazione per l'educazione
cattolica, presieduta dal cardinale Pio Laghi, ha chiesto e ottenuto
l'allontanamento dell'illustre insegnante dall'ateneo fondato da
padre Agostino Gemelli, dove aveva una cattedra da 22 anni.
La Santa Sede ha ritirato il placet a Lombardi Vallauri,
necessario per insegnare nelle universita' cattoliche di tutto il
mondo, a causa di alcune sue ''posizioni in netto contrasto con la
dottrina cattolica''. Il giurista e' accusato di aver diffuso tra i
suoi studenti (circa mille) idee ''eterodosse'' in materia di
inferno, peccato originale, ruolo e funzione del Papa e vescovi,
morale sessuale e concetto di salvezza cristiana.
La ''sentenza'' della congregazione pontificia porta la data
del 24 ottobre scorso ed e' stata emessa in seguito all'istruttoria,
durata un anno, ad opera ddel moralista don Velasio De Paolis e padre
Georges Cottier, teologo della Casa Pontificia e responsabile della
commissione storico-teologica del Giubileo impegnata nel ''mea
culpa'' sull'Inquisizione. La decisione vaticana e' stata trasmessa
all'ateneo milanese il 28 ottobre e notificata all'interessato il 4
novembre dal rettore uscente Adriano Bausola. Per '' il rispetto
della verita', per il bene degli studenti e della stessa universita'
del Sacro Cuore'' -si legge nella lettera di accompagnamento di
Bausola- ''il professor Lombardi Vallauri non deve continuare ad
insegnare nella nostra universita'''. Il docente era stato sospeso
dall'insegnamento l'8 ottobre '97, quando gli fu comunicato l'inizio
di un'inchiesta sul suo conto da parte del Vaticano.
Il professor Lombardi Vallauri, secondo quanto ha
dichiarato, ''e' sempre stato all'oscuro di tutta
l'istruttoria vaticana, non venendo mai a conoscenza dei capi di
accusa'' mossi nei suoi confronti per oltre un anno. Il 23 ottobre
scorso, alla vigilia della sentenza di condanna della Congregazione
per l'educazione cattolica, si e' recato a Roma per incontrare don
Velasio De Paolis, su invito dello stesso teologo moralista, il quale
gli ha comunicato ''oralmente i punti di contrasto'' del suo
insegnamento con la dottrina cattolica.
''Tutto il processo a mio carico si e' svolto in maniera
segretissima -ha dichiarato Lombardi Vallauri - senza
alcuna forma di pubblicita', senza alcun contraddittorio, senza un
difensore o comunque una qualche forma di difesa da parte mia. I miei
stessi accusatori e giudici mi sono sconosciuti, ad eccezione di uno.
Siamo di fronte a un processo degno dell'Inquisizione. Neppure gli
errori dottrinali che mi vengono contestati conosco nel dettaglio,
visto che mi si sono stati elencati genericamente solo i capi di
accusa''.
''Mi accusano di essere un eretico, ma poiche'
non mi sono stati detti esattamente i miei errori, potrei anche non
esserlo. Mi ritengo eretico -ha aggiunto il docente- esattamente come
lo era Galileo ai suoi tempi o come lo erano i sostenitori
dell'evoluzione darwiniana o lo erano gli esegeti che sostenevano che
la Lettera agli Ebrei non era di san Paolo. Io ho la coscienza a
posto, so di non aver detto niente di eretico, mi sono sempre
limitato a riflettere sulle prese di posizione dei papi sui vari
argomenti dottrinali''.
Lombardi Vallauri si sente vittima di ''un processo invisibile,
fobico e repressivo'', che dimostrerebbe ''l'assurdo atteggiamento
della Chiesa: da una parte chiede perdono per le colpe del passato,
per i martiri dell'Inquisizione e dall'altra ne accumula di nuove,
continuamente, senza accorgersene. Chiedono perdono per gli errori
dei papi e dei vescovi del passato e poi reprimono persone come me o
don Leonardo Zega, l'ex direttore di 'Famiglia cristiana', solo
perche' diciamo cose di buon senso. Mi consola pensare che esistono
dei cristiani degni di questo nome che, anche se non me lo dicono,
sanno e pensano molte delle cose che dico io''.