Da "Avvenimenti"
DIARIO INUTILE
LE PAGINE NERE DELLA CHIESA
di ADRIANA ZARRI
Comunismo ed anticomunismo
Repetita iuvant (o non iuvant?). Il fatto che si debba seguitare a ripetere fa temere che non giovino affatto, o ben poco. Cio'
nonostante, con cocciutaggine, seguitero' a ripetere che, se e' vero che il comunismo ha provocato danni ed ingiustizie, e' vero
altresi' che l'anticomunismo ne ha provocati di peggiori. E' in nome infatti dell'anticomunismo che si sempre cercato di arrestare i
movimenti di liberazione dei popoli, perseguitando gli avversari politici (naturalmente qualificati sovversivi e, manco a dirlo,
comunisti) con metodi che non hanno niente da invidiare ai regimi dell'est. E siccome il Vaticano e' visceralmente anticomunista,
ecco che larga parte della chiesa si e' quasi sempre schierata contro il popolo, accanto ai regimi totalitari, anche se colpevoli di
efferate persecuzioni, ma perdonati e sostenuti perche' nemici dei "nemici della chiesa" (e i nemici della chiesa, naturalmente,
sono da sempre i comunisti, anche quando le pregiudiziali antireligiose sono state smaltite dalla storia). Cio' che sta emergendo
in Argentina, dopo le confessioni dei militari, colpevoli di ingiustizie, sevizie ed assassinii senza numero, e' tipico di questa
situazione che vede parte dell'episcopato a fianco delle squadre della morte (altro che "movimento per la vita"!). Per vent'anni la
conferenza episcopale si e' rifiutata di ricevere le madri della Plaza de majo, bollate anch'esse come comuniste per il solo fatto
di chieder conto al governo della scomparsa dei loro congiunti (e le recenti confessioni hanno appurato che migliaia di questi
desaparecidos venivano caricati su degli aerei e buttati nel mare!). Quel governo andava difeso comunque. Un cardinale, ora
defunto, giungeva a giustificare la tortura, quale "metodo necessario per ottenere confessioni" (confessioni che poi erano
delazioni). L'ondata di sdegno che oggi percorre l'Argentina e che il governo non riesce a contenere ha sfiorato (appena
sfiorato) anche i vescovi che, nell'aprile scorso, hanno finalmente ricevuto quelle indomite madri. Ai vescovi piu' sensibili, che
proponevano un documento di condanna delle piu' gravi ingiustizie e della collusione della chiesa, e' stato risposto che "con
tempo e serenita' elaboreremo un esame di coscienza". Non c'e' fretta. Le ammissioni di colpe e le domande di perdono stanno
bene nei documenti ufficiali ma non e' il caso di calarli nel concreto. Nel frattempo il cardinale Pio Laghi, gia' nunzio in Argentina
e in rapporti amichevoli coi torturatori del governo, e' stato nominato prefetto della congregazione per l'educazione cattolica".