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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 16 novembre 1998
HASHISH: LISTA PANNELLA, SENTENZA RINVIATA AL 12 APRILE
Per gli stessi fatti di Porta Portese del 1995, per i quali attendono ancora la sentenza cinque dirigenti della Lista Pannella, è già stato condannato Marco Pannella

"Basta declamazioni, è l'ora dei fatti, la Germania insegna"

Roma, 16 novembre 1998 - E' stato rinviato al 12 aprile 1999 il processo per il reato di cessione gratuita di hashish che vede coinvolti i dirigenti della Lista Pannella (Rita Bernardini, Paolo Vigevano, Benedetto Della Vedova, Mimmo Pinto e Vittorio Pezzuto) per i fatti dell'agosto 1995 a Porta Portese (Roma).

La decisione è stata assunta dal Presidente della VII sezione del Tribunale di Roma, nell'udienza di stamane nella quale hanno reso una dichiarazione spontanea Rita Bernardini e Paolo Vigevano, i quali hanno ricostruito gli avvenimenti, evidenziando le ragioni dell'iniziativa antiproibizionista di disobbedienza civile.

Sono state inoltre acquisite le perizie scientifiche dei professori Eugenio Muller ed Enrico Malizia sulle sostanze sequestrate, nelle quali si afferma che gli effetti droganti dell'hashish si ottengono solo con una somministrazione massiccia.

Per gli stessi fatti Marco Pannella, che è stato condannato a 4 mesi di reclusione commutati in 8 mesi di libertà vigilata, sarà anch'egli ascoltato il 12 aprile 1999 in qualità di testimone.

"Mentre la Germania - afferma Rita Bernardini - intraprende un percorso pragmatico e antiproibizionista con la somministrazione controllata di eroina ai tossicodipendenti e la legalizzazione delle droghe leggere, in Italia, grazie anche al Governo di centrosinistra, si continua a pagare penalmente per un non-reato come la cessione gratuita di minime quantità di hashish, che ingolfa i tribunali e le carceri italiane. Convinti che l'iniziativa politica non può fermarsi alla declamazione, continuiamo a pagare personalmente per scelte consapevoli di denuncia di una situazione giuridicamente inaccettabile, della quale le altre forze politiche fingono di non accorgersi, se non in proclami ideologici, tanto "pro" quanto "anti" proibizionisti."

 
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