Non mi pare che si tratti di una vicenda meramente "aziendale". Gli scritti per i quali è stato istruito un processo riguardavano aspetti teologici di non poco conto, per esempio l'infallibilità del papa, l'inferno, il fatto che non ci sia "salvezza" fuori dalla chiesa ecc.
Le opinioni maggiormente "contestate" sono state quelle relative ad alcune problematiche bioetiche: il cattolico Vallauri ha argomentato in modo ineccepibile, ma non ortodosso, sulla questione embrione e, in generale, sulla morale sessuale, vera e propria ossessione dell'attuale papato. Le sue posizioni, che scardinano con una straordinaria finezza intellettuale la serie di dictat su cui la Chiesa fonda il decalogo/catalogo delle proibizioni, erano note da anni. Pubblicate su riviste scientifiche e libri, ospitate molte volte su Radio Radicale in confronti con autorevoli (ed ufficiali) esponenti della morale ortodossa cattolica che non hanno mai saputo confutare (con mia somma soddisfazione) ragionamenti pacati, articolati e di grande fondatezza dottrinaria. E' naturale chiedersi, quindi, perché Vallauri viene radiato proprio adesso, dopo 22 anni di insegnamento costellati da innumerevoli e costanti episodi di eterodossia intelligente sempre tollerati. E' naturale chiedersi anche quale credibilità possa aver
e Georges Cottier come responsabile del "mea culpa" della Chiesa sull'Inquisizione del passato, visto che è proprio lui l'inquisitore ufficiale dei delitti di opinione di Vallauri. In questo senso, la vicenda Vallauri si inserisce come vicenda "politica" nelle strategie perdonistiche più recentià
La questione politica si estende poi, come giustamente sottolineato da Bandinelli, anche al mondo laico in quanto gran parte dello stipendio dei docenti universitari delle università cattoliche, lo paghiamo noi. Vallauri stesso vorrebbe "usare" il suo processo per sollevare il problema più generale degli insegnanti che rientrano negli accordi concordatari e che non sono in alcun modo garantiti pur essendo totalmente a carico dello Stato italiano.
Che la questione Vallauri sia un nervo scoperto è anche dimostrato dal fatto che la mia lunga intervista alla radio il giorno della sua radiazione (intervista rimandata dalla radio 3 o 4 volte credo anche per interessamento di Marco), ha stimolato una filippica sull'Avvenire che non ha ritenuto mai di entrare nel merito del processo ma non si è fatto sfuggire l'occasione di polemizzare su "la Caporale" che "vogliamo vedere se può insultare Pannella a Radio Radicale" ecc. ecc.
Occupandomi di bioetica, non sono nuova alle affettuose (e gradite) "attenzioni" dell'Avvenire, quello che mi ha stupito è che però questa volta non un rigo riguardasse la vicenda in quanto tale. I panni sporchi se li lavano in casa?