Se Vallauri è stato licenziato per aver diffuso opinioni eterodosse rispetto al datore di lavoro, sono centinaia i casi in cui non si è trattato di insoddisfazione rispetto alla qualità della prestazione, ma di insoddisfazione rispetto allo stile di vita personale dei docenti. Stile di vita che nulla aveva a che fare con l'insegnamento, del tutto in linea con gli orientamenti e le esigenze del datore di lavoro.
La vera domanda, piuttosto, è un'altra: CHI è il datore di lavoro? La Chiesa che seleziona i docenti oppure lo Stato che paga loro lo stipendio?
Non si potrebbe introdurre un minimo di regole che bilancino gli interessi di ENTRAMBI i datori di lavoro?