Scritto da C.Landi il 18-Nov-98 alle 11:36:
CL> Caro Grippo, non ci capiamo, colpa mia naturalmente.
No, a me pare tu sia stato chiarissimo. Piu' spesso che di incomprensione, credo si tratti, in questi casi, di idee differenti. Cioe'...di politica.
CL> fattispecie) del docente. Mi pare assolutamente evidente che per
CL> garantire il diritto ad una formazione critica dei ragazzi, la
CL> tutela della liberta di insegnamento e quindi di opinione dei
CL> docente deve essare estremamente ampia e forte, In una qualsiasi
CL> scuola, pubblica o privata, cattolica o islamica, laica o
CL> satanista. Se ne deduce che subordinare la liberta di opinione
CL> del docente a "linee della ditta" vuol dire semplicemente
CL> accettare una formazione autoritaria con aspetti totalitari
CL> secondo me incompatibili alla lunga con una societa liberale.
La differenza e', ancora una volta, in quali si ritiene siano i diritti fondamentali ed universali, ed in quali si ritiene siano i fondamenti di una societa' liberale, ed in quali vincoli si ritiene possa/debba porre una societa' liberale ai soggetti privati.
Non esistendo, credo, nulla di oggettivo a riguardo, ma esistendo la tua, la mia, la sua e la loro opinione.
Io non credo che liberta' sia, ad esempio, imporre ad una scuola privata (dove i ragazzi vengono liberamente iscritti per le sue caratteristiche specifiche e dichiarate) di tenersi per forza un insegante, qualunque idea esprima nell'ambito dell'insegnamento.
Ma garantire la possibilita' che esista ogni tipo di scuola, ultrapluralista, mediamente pluralista, di parte, molto di parte...
Considera una scuola cattolica privata che non corre rischi di polemiche come questa, perche' assume esclusivamente persone che non daranno "sorprese", che so, sacerdoti fidatissimi.
Nessuna pluralita' di opinioni, quindi linea di ferro, quindi "come se" i non allineati fossero stati mandati via.
Ritieni che quella scuola debba esistere? O che accettando l'esistenza di quella scuola si accetti "una formazione autoritaria con aspetti totalitari incompatibili con una societa' liberale"?
CL> tutto cio non entra minimamente la questione delle sovvenzioni statali
Vale anche per quello che ho scritto io finora.
CL> idee... Analogamente non tutelare le liberta di espressione e di
CL> opinione in paesi come la cina o l'afganistan vuol dire accettare
CL> un assetto internazionale alla lunga pericoloso e forse
CL> incompatibile con un ordine mondiale liberale.
Per me uno stato che manda in galera per un'opinione non e' compatibile con un "ordine liberale"; una scuola privata che licenzia un docente, si'. Ripeto, non credo si tratti di incomprensione, ma proprio di diversa valutazione.
Solo per essere certo di una cosa: la difesa della liberta' di opinione in ambito lavorativo privato, vale per te solo per la scuola? Voglio dire, RC, Fiat, Mediaset, possono licenziare per opinioni espresse nell'ambito dell'attivita' lavorativa, come negli esempi che ho fatto in precedenza?