Faccio presente all'autore (o agli autori) del comunicato diffuso dalla Lista Pannella che:- "il titolare della ditta" è stato ufficialmente invitato al dibattito (con possibilità di intervento in audioconferenza) organizzato da Fondazione Sciascia, Provincia di Agrigento e Comune di Racalmuto e che per motivi noti non vi ha potuto prendere parte sia fisicamente che in voce;
- ad eccezione del gesuita Ennio Pintacuda e della fondatrice dell'allora coordinamento antimafia (insieme a Carmine Mancuso) Angela Locanto, non risulta che il procuratore aggiunto di Palermo Guido Lo Forte si sia unito nel 1987 al coro di chi collocò Sciascia "ai margini della società civile" definendolo "quaquaraquà";
- le posizioni di Leonardo Sciascia espresse nell'articolo "I professionisti dell'antimafia", sono state ben ricordate e sostenute al dibattito dall'ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino (che pubblicò il famoso articolo) e dall'Avv. Michele Costa;
- a meno che non si stia pensando di riesumare Sciascia per trasferirne la tomba in Via di Torre Argentina, il titolo del dibattito tenuto ieri a Racalmuto è "1987+11 con Sciascia nel paese della ragione" per discutere ad undici anni di distanza sulla polemica dei professionisti dell'antimafia. Il dibattito in questione trasmesso ieri in diretta internet dal sito di Radio Radicale (spero palinsensto permettendo anche dalle ordinarie frequenze in FM), non si occupava della storia politica di Sciascia in quanto membro effettivo di pubbliche istituzioni (consigliere comunale a Palermo per il PCI e parlamentare nazionale ed europeo del PR) ma dello scrittore eretico, saggista ed osservatore disarmante le cui "royalties" ed i cui "copyright" intellettuali dubito possano essere esclusivamente rivendicate nei termini esposti dal comunicato della Lista Pannella;
- la corposa cartella distribuita ieri sera al dibattito, contiene una rassegna stampa ivi compreso un articolo di Marco Pannella dal titolo "In nome dell'antimafismo" pubblicato sul Giornale di Sicilia il 17 gennaio del 1987;
- "sfregi", "amputazioni" e "stravolgimenti" possono semmai essere imputati a servizi da "terza pagina" apparsi oggi in alcuni dei quotidiani citati dal comunicato e non a contenuti e scopi del dibattito;
- tra "le menti raffinatissime" ed "incaricate" c'è una Fondazione la cui costituzione fu voluta da Sciascia nel lascito da lui scritto prima di morire fisicamente, affidando la direzione al prof. Antonio Di Grado ed al magistrato Vincenzo Vitale;
- a mio avviso si potrebbero evitare dettami morali su chi può "forse" commemorare o meno, secondo quantità, Leonardo Sciascia. Liberi quindi di ricordarlo (e confrontarsi con chi vuole) anche come straordinario parlamentare radicale ed intellettuale (amico e compagno) di Marco Pannella e del PR;
- si potrebbe sempre non sperare nella nascita di nuove categorie come: "professionisti del riflesso", "professionisti del comunicato", "professionisti del qualunquismo", "professionisti della piaggeria", "professionisti del non conoscere per deliberare" etc. etc. etc.