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Conferenza Rivoluzione liberale
Scarabelli Annalisa - 29 novembre 1998
A proposito di scuola pubblica e privata, non dimentichiamo che la scuola pubblica non è gratuità, ma pagata attraverso la fiscalità. Sarebbe corretto che chi non ne fruisce potesse decurtare dalle tasse quanto spende per la scuola dei figli o il costo medio del servizio pubblico al quale ha rinunciato otando per il privato. Relativamente poi al pericolo che si formino scuole islamiche o quant'altro può non piacere a noi libertari, il problema non è tanto quello che si imponga lo chador a chi non vuole portarlo, ma quello di garantire tutele e alternative praticabili. E più grave, a mio modesto avviso, la presenza di un crocifisso in un'aula di scuola pubblica, quando la scuola pubblica è l'unica scuola per i più, che non l'eventuale imposizione dello chador in una ipotetica scuola islamica in presenza di alternative praticabili. Sempre in pratica rimpiango i tempi in cui l'ora di religione era obbligatoria con possibilità di esonero rispetto ad una par condicio che costringe ad un'ora di cazzate coloro che
non sono interessati all'insegnamento religioso. Non credo in una scuola laicamente asettica, credo necessario il pluralismo nell'istruzione. Inoltre oggi il pericolo vero è che avvenga una mediazione per cui alla fine diventano praticabili solo due scuole: quella dello stato e quella papista. Ho scritto on line e spero che questa opinione risulti comprensibile. Mi scuso degli eventuali errori.

Davide Perazzelli (l'account è quello di mia moglie).

 
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