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Conferenza Rivoluzione liberale
Pagliarello Salvatore - 2 dicembre 1998
Juve-Ocalan

riceviamo e volentieri forwardiamo:

Non c'entra ma c'entra con Galatasaray - Juventus.

Ieri passato da me l'amministratore del mio palazzo. E' ebreo e,

sapendomi italiano, si messo a parlare uno spagnolo arcaico. E sua madre,

da quanto ho capito, parlava solo quello spagnolo. Perch ? Perch di

quegli ebrei che, cacciati con ferocia dalla Spagna alla fine del '400,

vennero a vivere liberi, felici e prosperi sotto la protezione del grande e

tollerante Impero Ottomano.

Ricordino quindi, ogni tanto, quegli italiani e soprattutto quegli sporchi

juventini che hanno emesso per settimane gridolini di paura (facendo fare

una gran figuraccia a noi che stiamo qui in Turchia e rendendo vieppi·

antipatica l'Italia), e che si mettono in cattedra a discettare dell'altrui

civiltß, che per secoli, mentre nell'Europa cristiana chi non era non dico

cristiano ma anche solo di altra confessione cristiana veniva perseguitato,

i turchi hanno fatto vivere tranquilli e prosperi ebrei, zoroastriani,

armeni, cristiani e quant'altri. Ci sono stati, poi, vero, i massacri, i

genocidi; ma poi e non a caso: ci sono stati quando i turchi hanno capito

di essere abbandonati, traditi e accerchiati, e che dal brutale conto delle

teste sul territorio sarebbe dipeso se avrebbero continuato ad avere o no

la loro indipendenza. Ovvero, ci sono stati quando abbiamo portato anche lø

la bestia immonda che tutto il mondo appuzza, cio il nazionalismo.

(Per inciso: sono sempre pi· fiero di appartenere a un popolo che ha

pensato "O Franza o Spagna purch se magna", che invece di tetre

coglionerie come l'amor di patria, lo Stato-nazione e simili ha prodotto da

solo circa il 40% di tutto ci che c' di bello nel mondo; odio detesto e

maledico buona parte della cultura risorgimentale, Crispi, Carducci,

l'Italia che doveva diventare una grande potenza le assurde avventure

coloniali, la prima guerra mondiale, il fascismo e chi oggi si lamenta che

abbiamo perso il sentimento nazionale; e anche chi vuole che noi italiani

diventiamo normali, noi che nel bene e nel male siamo storicamente

eccezionali, come se giß non ci pensasse da solo il mondo a omologare

sempre di pi· qualunque cosa).

Per finire, credo che la stampa italiana avrebbe fatto meglio a

preoccuparsi meno delle botte che nessun italiano qui ha preso (forse ha

passato un brutto quarto d'ora l'ambasciatore, ma comunque stato

tutelato) e a preoccuparsi di pi· delle botte che i giornalisti turchi

hanno preso in Italia, spettatrice la polizia italiana.

Forza Galatasaray.

FLG

 
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