Dopo mesi di tira e molla, liti, proteste e scontri durissimi, i redattori di Radio Radicale sono stati finalmente inquadrati nel contratto giornalistico nazionale (prima avevano quello dello spettacolo). L'accordo, firmato il 22 ottobre scorso da Paolo Chiarelli, rappresentante del Centro di produzione Spa (l'editore della Radio), Roberto Seghetti dell'Associazione stampa romana, Paolo Serventi Longhi della Fnsi e dai tre membri del Cdr (Emilio Targia, Andrea Billau e Claudio Landi), pone fine a una vecchia diatriba che aveva diviso la proprieta' della redazione.Tutto e' stato reso piu' facile dal fatto che Marco Pannella, fiero oppositore dell'Ordine dei giornalisti, e' stato costretto a una lunga assenza dallo scenario delle trattative per motivi di salute. L'inquadramento della quindicina di redattori era del resto previsto dalla convenzione che governo e ministero delle Comunicazioni da una parte, e Radio Radicale, dall'altra avevano siglato affidando a quest'ultima il rinnovo della trasmissione dei lavori parlamentari fino al novembre 2000>
Questo triste breve trafiletto cosi' puo' essere rivisto e coomentato:
Gli ora "inquadrati" redattori della Radio, quando la stessa era assente dalle trattative per motivi di salute, hanno costretto la fiera opposizione di Pannella al proprio Ordine. Ora con il Contratto Giornalistico nazionale tutto e' reso piu' facile: domandare piu' elasticita' contrattuale, chiedere a Paolo Serventi Longhi la riforma dell'Ordine dei Giornalisti.
Certo, ora, volere l'abrogazione dell'Ordine sarebbe insensato, la liberta' di contrattazione tra le parti grottesco.