Alessandra Impallazzo, militante radicale e della Lista Pannella, sarà processata lunedì 7 dicembre dalla Pretura Circondariale di Livorno per aver distribuito ai cittadini, l'8 aprile del 1996, il giornale "Risorgimento Liberale". La Impallazzo risulta essere, al momento, l'unica imputata per le numerose azioni di disobbedienza civile attuate dalla Lista Pannella per protestare contro le limitazioni della legge italiana alla libertà di stampa, in particolare la norma che impone l'obbligo di un direttore responsabile iscritto all'Albo dei giornalisti. Si tratta della legge n. 69 del 1963 oggetto di una richiesta referendaria della Lista Pannella, referendum bocciato nel giugno del 97 solo per mancato raggiungimento del quorum, avendo ottenuto il consenso favorevole all'abrogazione del 65,5% dei votanti. Risorgimento Liberale fu diffuso il giorno di Pasquetta del 96 con il nominativo di un direttore responsabile non iscritto all'ordine dei giornalisti.
L'8 aprile del 96, a Livorno come in altre città italiane (Torino, Roma, Milano, Bergamo, Trieste, Verona, Bologna, Ferrara, Arezzo, Prato, Viareggio, Lucca, Pistoia, Pisa, Massa, Teramo, Campobasso, Napoli e Cagliari) militanti e dirigenti della Lista Pannella distribuirono nelle piazze principali il giornale "Risorgimento Liberale" non registrato presso il Tribunale perché il direttore che firmò quel numero, Rita Bernardini, non era iscritta all'albo dei giornalisti.
A quel che risulta alla Lista Pannella, dopo le condanne comminate ai fiorentini Vincenzo Donvito, Carmine Di Giorgio, Carlo Serafini, Giancarlo Scheggi, Roberto Rogai, Valerio Giannellini ed Edo Taddei, e quelle di Angiolo Bandinelli e Rita Bernardini (che hanno presentato appello), nonostante i sequestri e le denunce avvenuti in tutta Italia, Alessandra Impallazzo risulta essere al momento l'unica imputata. Ricordiamo altresì che qualche mese prima, per un altro numero del "giornale clandestino", furono denunciati (su richiesta del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio) Vittorio Pezzuto, all'epoca Coordinatore del Movimento dei Club Pannella e Arturo Diaconale, direttore dell'Opinione, quotidiano che aveva riportato, in due pagine, la copia del giornale incriminato.
Rita Bernardini, che lunedì sarà a Livorno per testimoniare al processo, ha dichiarato:
"Come Alessandra Impallazzo, in Italia ci sono decine di militanti e dirigenti radicali e della Lista Pannella che hanno voluto disobbedire ad una legge anticostituzionale e anacronostica che lo stesso presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, vorrebbe ora abrogare.
Questo processo onora Alessandra Impallazzo e il nostro Movimento perché da anni documentiamo cosa sono capaci di fare i vertici di Rai e Mediaset che si servono esclusivamente di giornalisti iscritti all'ordine incaricati di oscurare e cancellare, con Pannella, l'intero movimento radicale".