La legge che rinnova la convenzione con Radio Radicale (L.224/98) al primo comma recita:
" I contratti collettivi nazionali di lavoro, ivi compreso, per i redattori, il contratto unico nazionale di lavoro dei giornalisti, si applicano ai dipendenti del Centro di produzione S.p.a. fino alla scadenza della convenzione."
L'interpretazione che i legali, ai quali ci si è rivolti (nei mesi di luglio ed agosto) hanno fornito è stata che una tale norma era ostativa non tanto al rinnovo della convenzione, che veniva rinnovata per legge, ma all'effettuazione dei pagamenti previsti e diveniva una condizione di rescissione della convenzione stessa.
E' stato pertanto stipulato un contratto di durata corrispondente alla convenzione (novembre 1997-novembre 2000) e si è dato contestuale avvio alla denuncia del contratto stesso presso la magistratura del lavoro con l'obbiettivo di ottenere una pronuncia della Corte Costituzionale sul comma di legge sopra riportato e sulla cui incostituzionalità all'epoca avevamo raccolto le dichiarazioni di Giugni, Magrini (che oggi ci assiste), Ceschia ed altri .
Altre vie "in assenza di Marco Pannella" non sono state individuate.