Roma, 9 dicembre 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Cacciati dalla porta con le privatizzazioni, i partiti italiani cercano di rientrare nella gestione dell'economia dalla finestra attraverso le Fondazioni.
La volontà trasversale della partitocrazia di ricostituire uno strumento di intervento diretto e di condizionamento della economia e della finanza italiana va denunciato e bloccato. Come alcune operazioni già hanno dimostrato, attraverso la gestione del colossale patrimonio delle Fondazioni, gli emissari di partito che le amministrano possono garantire il salvataggio o la tranquillità di grandi gruppi industriali, sottraendone il controllo alla contendibilità. Così come la presenza delle Fondazioni nei principali gruppi bancari funziona perfettamente come misura protezionistica contro eventuali tentativi di acquisizione da parte di banche straniere.
Se finalmente si comincia - quali che siano le ragioni - a gettare qualche fascio di luce su questi aspetti di inquinamento dell'economia e della finanza, sembra che tutti diano per pacifico e indiscutibile il ruolo delle Fondazioni nel non profit.
E' un grave errore di sottovalutazione. Se tutti i proventi di migliaia di miliardi della gestione del patrimonio delle Fondazioni venissero destinati al finanziamento di attività nella cultura, nella ricerca e nell'assistenza, nascerebbe per i partiti uno straordinario strumento di clientelismo e di orientamento del consenso, sottratto a qualsiasi controllo democratico pur fondato su denaro della collettività. Comunque un'aberrazione intollerabile.
Qualsiasi legge diversa da quella per la liquidazione delle fondazioni e per la destinazione dei proventi in parte a riduzione del debito pubblico e in parte al finanziamento di infrastrutture per i territori di pertinenza, non impedirà la nascita di una vera e propria Repubblica autonoma delle Fondazioni. Una Repubblica nella Repubblica, dotata di ingenti mezzi finanziari, politicamente irresponsabile nei confronti dei cittadini ma saldamente nelle mani dei partiti."