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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 9 dicembre 1998
VICENDA UIC/LTCM

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

NEGLI U.S.A. E' STATA APERTA UN'INCHIESTA SUL HEDGE FUND LTCM.

IN ITALIA LA VICENDA UIC/BISCAZZIERE CON I SOLDI PUBBLICI .... E' STATA INTERRATA?

L'APERTURA DELL'INCHIESTA U.S.A. EVIDENZIA LA PRECARIETA' DI QUELL'OPERAZIONE IN CUI FURONO COINVOLTI 250 MILIONI DI DOLLARI DI PROPRIETA' DEI CONTRIBUENTI ITALIANI.

L'ADUC INVITA I CONTRIBUENTI A DISDIRE GLI INVESTIMENTI IN TITOLI PUBBLICI.

Firenze, 9 Dicembre 1998. La Sec -la Consob Usa- ha aperto un'inchiesta sul Ltcm (Long Term Capital Management), l'hedge fund (fondo ad alto rischio) su cui l'Uic (Ufficio Italiano Cambi) aveva investito 250 milioni di dollari, facendosi travolgere nel crollo di questo fondo alla fine della scorsa estate. Per la stessa vicenda si dimise il presidente della svizzera Ubs, ma il presidente Pierantonio Ciampicali, invece, rimase stabilmente al suo posto, difeso dal Tesoro, che giustifico' l'investimento come una cosa sensata in termini di mercato (dimenticandosi che il mercato non e' come le Olimpiadi, dove l'importante e' partecipare, ma se non si guadagna, vuol dire che si e' sbagliato).

Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Sull'inopportunita' dell'iniziativa Uic eravamo gia' intervenuti, sostenendo che lo Stato che investiva ad alto rischio i soldi pubblici ci sembrava biscazziere; ed avevamo sottolineato che nonostante investisse su se stesso (nei fondi della Ltcm ci sono anche titoli pubblici italiani), e potesse quindi condizionare gli alti e i bassi del mercato, era andato lo stesso a rotoli, perche' il gioco era molto piu' rischioso di quanto lui stesso potesse immaginare.

Oggi la Sec Usa apre questa indagine grazie ad un'inchiesta del Wall Street Journal: la Ltcm avrebbe barato, perche' incamerava capitali senza avvisare della drammatica situazione in cui era. E quindi avrebbe anche abbindolato l'Uic, i cui dirigenti, invece, hanno avuto solo elogi in patria.

La situazione, quindi, e' molto piu' grave di quanto ci hanno fatto credere, e le nostre richieste di dimissioni del presidente Ciampicali, nonche' chiusura dell'Uic per inutilita' e pericolosita' pubblica, non erano e non sono tanto estremiste.

Sappiamo che tutto questo i risparmiatori lo stanno pagando profumatamente, e proprio per questo crediamo che a questo Stato, oltre ai soldi che prende con tasse spesso ingiuste, non conviene affidare altro denaro con i titoli pubblici. Per questo, vista anche la scadenza di fine anno per la loro conversione in Euro, che sara' occasione per rivedere molte situazioni patrimoniali personali, invitiamo a non rinnovare questo prestito allo Stato biscazziere e irresponsabile. Ci sono centinaia di altre forme d'investimento, molto piu' sicure e redditizie, dove almeno, se si guadagna o meno, lo si decide in prima persona, e non indirettamente, scoprendo solo dopo le frittate venute male.

 
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