(piccola riflessione da barba del mattino)I tesorieri dei partiti, riuniti in conclave, avanzano una prospettiva di rottamazione del 4 per mille con f.p. trasformato in rimborso elettorale legato ai risultati elettorali.
Un meccanismo del genere funziona in un sistema elettorale proporzionale, o in un sistema "misto" in cui sia possibile stabilire con buona approsimazione il risultato di ogni singola lista.
Se fosse ammesso il referendum Segni e se questo fosse approvato avremmo il giorno dopo un sistema elettorale uninominale maggioritario a turno unico. Come si fa in questo caso a determinare il valore elettorale di ciascuna lista concorrente? Il nostro sistema politico accetterebbe di riservare i soldi solo alle liste dei candidati eletti? Che farebbero i Mastella e La Malfa, ma anche i Cossutta e i Bertinotti, stretti (o stritolati) nei o tra i grandi poli?
Dunque, il "progetto" che sembra emergere dal conclave dei tesorieri dei partiti, non potrebbe rappresentare il "segnale" che, comunque vada la questione referendum, ci si prepara un sistema elettorale in cui i partiti non spariranno affatto?