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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Roma - 15 dicembre 1998
ASSEMBLEA DEL 3 DICEMBRE - INTERVENTI
Trascrizione di interventi pronunciati nella assemblea svoltasi a Roma, presso la sede di Via Torre Argentina, il 3 dicembre 1998 alle ore 18,00.

Trascrizione integrale non editata.

"RADICALI: PROBLEMI, PROSPETTIVE E INIZIATIVE"

Testo di convocazione, letto da Roberta Molinari

Che accade ai radicali? Che cosa vogliamo accada? Dibatterne e organizzarsi dipende dalla volontà di ciascuno. Intendiamo convocarci, incontrarci, riunirci, per dare valore e non nasconderci né, rimuovere la responsabilità che abbiamo, quella di scegliere di apportare idee, risorse, intelligenza, energie a quel che ci interessa, ci riguarda, se ci interessa e riguarda.

Il regime italiano non può che abbattersi, e occorre che ancora una volta grandi maggioranze si palesino, mentre nel mondo alle crescenti terrificanti emergenze non può non contrapporsi, per batterne la tragedia, la forza del diritto e della legalità, con istituzioni e norme.

Abbiamo molto e molto da rivendicare al nostro merito, e assai poco di cui compiacerci; perché, abbiamo invece molto da fare e pensare.

Il consolidarsi delle pratiche di ostracismo politico e distruzione della immagine nei confronti nostri, delle nostre iniziative e della nostra storia; la difficoltà di comprendere le caratteristiche e i punti deboli della situazione "regime" che da anni denunciamo; la prolungata assenza di Marco; tutto ciò rende l'attuale situazione per noi tutti particolarmente gravosa, e questo non può che riflettersi, e se possibile complicarsi, all'interno del Partito e dei vari soggetti radicali, e nelle loro dinamiche, creando ulteriori ostacoli, sia alla possibilità di agire che a quella di comprendere.

Ci convochiamo per chiedere a ciascuno e a tutti cosa significhi essere radicali, se e come questo essere radicali vada rifondato, riconcepito, fatto vivere o rivivere, in continuità o grazie a soluzioni di continuità.

Occorre chiederci se o come, e quali soggettività organizzate debbano formarsi o riformarsi o rafforzarsi.

Occorre, anche, che quella nonviolenta non sia una scelta scontata, e quindi subita.

Perché, ci interessa e ci riguarda, tanto noi quanto i più distanti da noi.

Riteniamo che su tutto questo sia urgente e inderogabile aprire un dibattito e maturare chiarezze.

 
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