Trascrizione di interventi pronunciati nella assemblea svoltasi a Roma, presso la sede di Via Torre Argentina, il 3 dicembre 1998 alle ore 18,00.Trascrizione integrale non editata.
Intervento di Matteo Mecacci
Io sono molto contento di parlare dopo aver sentito Danilo e Olivier perche' credo siano emersi dei fatti politici nuovi. Noi siamo nella situazione in cui il problema dell'illegalita' statutaria, io ne ho avuto notizia gia' un anno e mezzo fa durante un seminario che ci fu a luglio e il problema che si poneva gia' in quella sede era quello di elaborare un progetto per giungere finalmente ad adempiere gli obblighi statutari e per poi appunto convocare un congresso sulla base di questo progetto politico. In linea teorica io sono assolutamente d'accordo con quello che ha detto Olivier e anche con quello che ha detto Danilo pur con le differenze che poi diro'. Il problema e' che a questo punto per non continuare a trovarsi tra un anno e mezzo con lo stesso problema di non essere riusciti ad elaborare un progetto politico che ci consenta di convocare un congresso, da militante, da soggetto responsabile, come diceva anche Olivier, della non convocazione del congresso perche' e' possibile anche con il nostro sta
tuto che attraverso l'azione degli iscritti si possa giungere alla convocazione di un congresso, credo che sia mio dovere da un lato continuare ad impegnarmi come militante nelle campagne del partito per far vivere il progetto del Partito Radicale, ma dall'altro occorre un'azione di pressione politica su chi e' responsabile statutariamente della convocazione del congresso. La pressione politica da iscritto io la esercito correggendo quello che diceva Michele condizionando la mia iscrizione al ' 99 non alla convocazione del congresso in quanto tale, ma che ci sia da parte del Tesoriere e del Segretario e della giunta se riterra' di emettere anche documenti politici pubblici che finora non ci sono stati, a quanto credo, a quanto ne so io, a che appunto ci sia la presentazione di un progetto politico che porti poi alla convocazione del congresso. Non credo che il problema sia che il fatto politico importante sia dire: oggi convochiamo il congresso a marzo o a luglio, il problema e' che si aprono delle sedi di d
ibattito perche' un progetto politico, questo sta alla responsabilita' delle cariche statutarie, perche' un progetto politico possa essere lavorato. Le buone ragioni per cui non c'e' stata fino adesso convocazione del congresso c'era un anno e mezzo fa. In questo anno e mezzo chi aveva la responsabilita' di presentare un progetto politico di rifondazione non lo ha fatto; da militante credo a questo punto e mi adoperero' in questo senso, sia opportuno raccogliere le iscrizioni di chi subordinera' e versera' i soldi della propria iscrizione alla presentazione del progetto politico. Per quanto riguarda le ragioni che hanno impedito fino a questo momento di arrivare a un congresso e quindi alla preventiva poi presentazione di un progetto politico, io ho un opinione, io credo che ci sia stato un dissenso anche nell'ambito di chi aveva le responsabilita' di presentare il progetto politico, di chi aveva responsabilita' politiche nel partito. Il problema e' che questo dissenso finora non e' emerso, non e' emerso inv
ocando le ragioni oggettive di impossibilita' politica o comunque di difficolta' di giungere e comunque difficolta' esterna alla convocazione di un congresso e non c'e' stato dibattito, non c'e' stata di fronte all'impossibilita' di portare avanti le proprie ragioni, le proprie proposte, con la conseguente pubblicita', con il conseguente dibattito, coinvolgendo tutti gli iscritti che si devono sentire in una situazione attuale responsabili della vita o della morte del partito, ciascun iscritto, perche' se non si rispettano le regole statutarie a questo punto bisogna coinvolgere ciascun iscritto, farlo parte dirigente, responsabile della vita o della morte del partito e se questo dissenso esiste, se non si riesce ad elaborare questo progetto politico comune, perche' c'e' un dissenso, lo strumento per aprire il dibattito c'e': ci si presenta dimissionari a un congresso, si indice un dibattito precongressuale su una proposta di dimissione, e' un fatto politico nuovo che apre il dibattito, io non credo si possa
continuare un altro anno e mezzo dicendoci che ci sono buonissime ragioni di carattere politico- finanziario che impediscono di lavorare il progetto politico senza trarre le dovute conseguenze. Si tratta di una responsabilita' politica che deve essere assunta, di una questione credo anche di serieta' per tutti noi nel continuare poi a convocarsi e a trovarsi per decidere la vita o la morte delle battaglie del partito.