Dalla Castellina a Tarchi e de Turris, neomarxisti e »comunitari contestano la cultura del mercato globale. La replica: guardate solo al passatodi Dario Fertilio - Corriere della Sera (pag. Cultura), 15.12.1998 (www.corriere.it)
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Un nuovo fantasma agita i sonni di destra e di sinistra: lo chiameremo Pul, Pensiero Unico Liberale. Che cosa sia è presto detto: l'ideologia di fine secolo, figlia della globalizzazione economica e del mercato, attenta solo al profitto, individualista all'eccesso, intollerante verso chi dissente. Ce n'è abbastanza da preoccupare i neo-marxisti, che pochi giorni fa le hanno dedicato un convegno sotto le insegne del »Manifesto . Ma anche la destra sociale si muove: ne sono espressione una casa editrice battagliera, »Arianna , che pubblica libri di ispirazione ecologico-comunitaria; la fondazione »Evola di Gianfranco de Turris, nonché il gruppo che si riconosce in Marco Tarchi. Ma non è tutto, perché in questi giorni due convegni romani, uno indetto dalla destra moderata, l'altro dal Goethe Institut con molti nomi di prestigio della sinistra, da Jürgen Habermas ad Alain Touraine, affrontano l'argomento.
Paradossi della storia, dunque: destra sociale e sinistra marxista divise su tutto ma unite nella lotta al Pul? La faccenda è alquanto complessa. Marco Tarchi, che due anni fa agitò per primo il problema, oggi riconosce che la destra stenta a prendere una posizione chiara: »E incapace di articolare un discorso alternativo al pensiero unico liberale - afferma - per cui è altrove che bisogna cercare le novità, al di fuori della vecchia contrapposizione tra destra e sinistra. Nel mondo cattolico, ad esempio, il ritorno ai valori e al solidarismo dovrebbe favorire la contrapposizione al modello unico neo-liberale. Il rifiuto della globalizzazione può unire certamente tutti coloro che credono a un'alternativa strategica .
E dall'altra parte? Luciana Castellina è certa che una contestazione al Pul sia già in corso da tempo: »Ho notato una campagna che ha animato decine di siti Internet: una prima guerriglia on-line capace di assumere forme e di utilizzare veicoli nuovi. In realtà - aggiunge - il pensiero globale basato sul mercato e sul profitto sta già mostrando molte crepe. Ne è una prova il fallimento dell'Accordo multilaterale sugli investimenti, che avrebbe dovuto aprire le porte a un mercato mondiale dei capitali . Il maestro è sempre Marx? Non necessariamente, se è vero che nell'ultimo convegno del »Manifesto sono stati in molti, come Pietro Ingrao, a riconoscere il ritardo della sinistra nel percepire le novità del capitalismo. Ma alla Castellina non piace nemmeno la convergenza con la destra sociale anticapitalista: »E un modo sbagliato di affrontare il problema - afferma - quello di rifugiarsi nel localismo, nel culto delle identità e nell'integralismo. No, non è una risposta tribale alla sfida del pensiero unico, q
uella che può interessare la sinistra . Intanto, i moderati delle due parti prendono le distanze dagli antiliberali arrabbiati. Giuseppe Basini, uno dei promotori del convegno romano in cui la destra si misurerà con la possibilità di far nascere un partito unico liberal-riformista-cattolico, non ha dubbi: »E un fatto positivo che il metodo liberale si stia imponendo dovunque. Il carattere specifico della destra occidentale, secondo me, è la critica sì al capitalismo, ma in nome dei principi di libertà: siamo più fedeli a Croce, insomma, che a Einaudi . Quanto a Giacomo Marramao, uno degli intellettuali di sinistra impegnati nella conferenza del Goethe Institut, propone una distinzione: »Una cosa sono le ideologie neoliberiste, da rifiutare, e un'altra il liberalismo che tiene conto del pluralismo culturale, e che definirei neo-democratico . Nessun rifiuto in blocco del Pul, insomma, e un distacco da coloro che, a sinistra, fanno di ogni erba liberale un fascio.
E loro, i liberali »doc posti sotto accusa? Dino Cofrancesco ribatte: »Se la definizione di pensiero unico allude ai valori condivisi di libertà, dico che nessuna democrazia può farne a meno. Ma è assurdo scambiare per nuovo totalitarismo la società aperta . E Raimondo Cubeddu, teorico del pensiero libertario, conclude caustico: »Neocomunitari e neomarxisti si confrontano con un liberalismo vecchio, ottocentesco, che non esiste più. Studino, prima di lanciare parole d'ordine antiliberali .