SORPRESA! IL FINANZIAMENTO PUBBLICO TORNA TRIPLICATO.
L'uovo di colombo dei tesorieri di partito: rimborsi (??) elettorali nei cinque anni da 3.600 a 12.000 per abitante.
Roma, 16 dicembre 1998
I tesorieri si affannano a parlare di "nuova" legge "basata" sul rimborso elettorale - "mi voti e mi finanzi" -, per nascondere il ritorno, sic et simpliciter, al vecchio finanziamento pubblico dei partiti.
Siamo di fronte alla più che triplicazione - da 3.600 a 12.000 lire per ogni abitante - dei rimborsi elettorali nell'arco di cinque anni (complessivamente da poco più di 200 a 684 miliardi). Per le elezioni più vicine, le europee, il "rimborso elettorale" passerà da 800 lire a 4.000 per abitante, cioè dagli attuali 45 miliardi a 228 miliardi. Il finanziamento verrà erogato per il 40% subito e per il resto in 4 rate annue del 15%.
La stessa definizione di "rimborso elettorale" per questi finanziamenti rappresenta un insulto al buon senso e alla lingua italiana.
Questa legge rappresenterebbe, come e perfino più di quella sul quattro per mille, una plateale e intollerabile cancellazione del referendum del 1993. Tolto l'ingombro della "sottoscrizione volontaria", il succo della nuova legge sarebbe un'attribuzione annua di un finanziamento pubblico di importo grossomodo pari a quello massimo previsto nella Legge 2/97.
Aspettiamo di capire se, come corollario alla reintroduzione piena del finanziamento pubblico, i partiti intendano votare anche una sanatoria per le centinaia di miliardi fin qui intascati senza alcun riscontro con le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani. Sarebbe un atto protervo e inaccettabile: chiediamo al Presidente della Repubblica di manifestare da subito la sua indisponibilità a firmare un tale provvedimento.
I Tesorieri dei partiti devono rassegnarsi. Gli italiani hanno scelto in massa un modello di finanziamento ai partiti analogo a quello delle solidissime democrazie anglosassoni. Il recente rapporto al Primo Ministro Blair del Comitato per il finanziamento ai partiti del Parlamento Britannico, ha escluso risolutamente la possibilità e l'opportunità di garantire ai partiti fondi pubblici, insistendo sulla agevolazione delle sottoscrizioni private e sulla disponibilità per i partiti di spazi televisivi gratuiti.