Da anni, ormai, avevamo avvisato opinione pubblica e Governo che la legge italiana era contraria al diritto comunitario.Roma, 16 dicembre 1998
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo, e di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"La notizia del deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia del Lussemburgo per la golden share era attesa da tempo: solo l'irresponsabilità del Governo e della maggioranza hanno impedito l'approvazione di una legge che, cancellando la golden share all'italiana, riconducesse il nostro paese nell'ambito del rispetto del trattato di Roma.
Dieci milioni di italiani nel referendum del 1997 promosso dalla Lista Pannella (oltre l'80% di Si) avevano dato una chiara indicazione per la cancellazione di questo retaggio statalista ed anti mercato dalla legislazione italiana (nonostante che la consultazione fosse stata vanificata dal mancato quorum).
Per l'Italia non si tratta solo dell'ennesima brutta figura e del rischio di una pesantissima "multa", ma anche di un danno certo per imprese come l'Eni e soprattutto Telecom, società nelle quali il Tesoro si è riservato poteri chiaramente al di fuori delle leggi europee. Il clima di grave incertezza che si creerà soprattutto in Telecom rischia di incidere pesantemente sui pur fragili equilibri che si stavano trovando.
Una volta di più Governo e maggioranza dimostrano l'incapacità di affrancarsi dai residui ideologici dello statalismo - quando non del comunismo: di questo passo l'ingresso nell'Euro da terra promessa si trasformerà presto in un inferno per l'economia italiana."