("Sole 24ore" del 17/12/98)"Roma - Come amministratore della Lega Nord, Maurizio Balocchi è da anni alla ricerca di metodi di finanziamento che siano volontari, legali e trasparenti. Adesso ad affiancare il nuovo sistema dei rimborsi elettorali ci sarà anche la carta di credito "Unica", un metodo che, con l'aiuto di una banca bolognese, potrà portare benefici a tutti i nove partiti politici che lo hanno sottoscritto e anche ai titolari della nuova carta, che si potrà richiedere tramite il partito preferito. Attraverso lo shopping dei militanti, la carta di credito "Unica" potrà infatti portare nelle casse dei partiti qualche miliardo in più. E se tutto funziona come dovrebbe, farà guadagnare anche alla banca emittente, la Eden MasterCard, che fa capo alla Banca Finemiro. L'istituto di credito (appartiene al Gruppo Creditizio Caer, il cui azionista principale è la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna) ha fatto l'offerta migliore, dice Balocchi. Ma la banca sta facendo una scommessa prettamente commerciale: che la diffusione attrave
rso i partiti porterà tantissimi clienti nuovi, sufficienti a rendere redditizio il nuovo sistema.
Questo tipo di carta di credito, che riversa sulla società sponsorizzante una piccola quota degli introiti della banca, è noto da tempo negli Stati Uniti ein Inghilterra, dove è stato spesso usato a favore di enti benefici come la Società per la Protezione degli animali. In Italia ci sonodue recenti esempi, la Master-Card-JUventus e la Diners'-Alitalia (in quest'ultimo caso la linea aerea pubblicizza la carta di credito e in cambio riceve una piccola quota degli incassi che provengono dalle spese dei titolari.
Secondo Balocchi, la carta "Unica" porterà vantaggi a tutti. I consumatori (militanti, iscritti o semplicemnte simpatizzanti che lo richiederanno attraverso il loro partito) avranno una carta di credito che costa pochissimo. Solo 20mila lire l'anno in confronto alle 140mila lire della Diners' o le 100mila dell'American Express e con interessi annuali bassissimi: il 12,24% contro il 18-19% che molte carte fanno pagare a chi non salda subito ma preferisce pagare a rate. In compenso, non è stata ancora decisa la percentuale degli introiti bancari che sarà girata ai partiti (sempre in base all'uso fatto dai militanti). Potrebbe essere tra lo 0,10 e lo 0,35 (cioè tre lire e mezzo per ogni mille). Questo dipenderà dal numero di carte di credito che i partiti riusciranno a "vendere".
Che bel quadretto di regime: il giornalista (Sari Gilbert) del quotidiano della Confindustria che scrive bene della stupenda idea avuta dal tesoriere leghista e dalla banca ulivista!
Ma...."Unica" non può configurarsi come una illegittima distorsione del mercato nel settore delle carte di credito?! Le sue vantaggiose condizioni sono permesse da una posizione di predominio e di asistenzialismo dei partiti rispetto agli altri soggetti operanti sul mercato...
Qualcuno (Benedetto?) riesce ad approfondire il discorso?