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Conferenza Rivoluzione liberale
Grippo Antonio - 18 dicembre 1998
Guerra

Mi pare che la guerra - morti, distruzione - nell'occidente del dopo-blocchi, sia una cosa enorme.

E che il tenersi in equilibrio, il distinguere sottilmente, l'avere posizioni sfumate, il non schierarsi nettamente, sia, in caso di guerra, forse comprensibile, ma insufficiente.

USA e GB, alleati stretti dell'Italia, attaccano l'Iraq, ci sono vittime fra i civili, e' ovvio.

Credo che limitarsi ad affermare: "si poteva fare diversamente, pero' Saddam se l'e' cercata" lasci un vuoto abissale di idee, di comprensione.

Se l'intervento autonomo di USA e GB e' "legittimo", e stiamo parlando di guerra, non e' allora anche "opportuno"? Mi domando come possa essere, contemporaneamente, legittimo e sbagliato. Riconoscere oggi la legittimita' di un atto del genere da parte di singoli paesi, non dovrebbe implicare il riconoscimento preventivo del fatto che non esistono altre possibilita'?

Se, al contrario, non e' considerato legittimo, non dovrebbe essere ritenuto un "delitto"?

Deprecare senza denunciare, oppure apprezzare senza prendersi dirette responsabilita', non mi paiono atteggiamenti adeguati, in caso di bombe e di morti.

Le uniche posizioni "nette" sentite finora nel Paese (a meno di mie distrazioni) sono quelle di Bertinotti e di alcuni esponenti di Forza Italia.

PS: la nuova proposta sul finanziamento pubblico e' una truffa ed e' un volgare insulto, mi sento di partecipare alle iniziative a riguardo.

Ma OGGI, era il caso che il notiziario dell'"organo della Lista Pannella" iniziasse con un lungo servizio sul finanziamento pubblico?

 
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