COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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UNA CONFERMA DA UN SONDAGGIO TEDESCO: L'ITALIA E' TRA I PAESI PIU' CARI ... E LO SARA' DI PIU' CON L'AUMENTO DELLE TARIFFE URBANE DI TELECOM
Firenze, 19 Dicembre 1998. La conferma arriva da un'indagine svolta in Germania dalla Globus prognos, che l'Aduc ha reso leggibile in lire, rielaborandola con l'indice PPP (Purchasing Power Parity), sul potere d'acquisto nei Paesi presi in esame rispetto all'Italia.
La statistica e' su un consumo mensile di 20 ore in orario non di punta, e il costo finale e' ottenuto dalla somma del costo del provider con quella della connessione telefonica.
I valori assoluti della statistica sono i seguenti.
Germania: 111.000, di cui 29.000 al provider e 82.0000 per il telefono
Gran Bretagna: 110.000, di cui 31.000 provider e 79.000 telefono
Giappone: 92.000, di cui 20.000 provider e 72.000 telefono
Italia: 86.000, di cui 25.000 provider e 61.000 telefono
Francia: 84.000, di cui 20.000 provider e 64.000 telefono
Usa: 55.000, di cui 34.000 provider e 21.000 telefono
I valori rielaborati rispetto all'indice del potere d'acquisto, cioe' quanto realmente costano ad un utente di quel Paese, sono i seguenti:
Germania: 86.000, di cui 22.000 provider e 64 telefono
Gran Bretagna: 97.000, di cui 27.000 provider e 70.000 telefono
Giappone: 52.000, di cui 11.000 provider e 41.000 telefono
Italia: 86.000 di cui 25.000 provider e 61.000 telefono
Francia: 70.000, di cui 17.000 provider e 53.000 telefono
Usa: 55.000, di cui 34.000 provider e 21.000 telefono
I dati li commenta Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc.
Il potere d'acquisto medio degli Usa e' solo dello 0,5% superiore a quello italiano, e percio' i dati rimangono sostanzialmente gli stessi. La differenza invece si vede molto su quanto incide il costo della telefonata rispetto all'abbonamento al provider. Mentre negli Usa il telefono incide per il 38%, in Italia e' al 70%, in Francia al 76%, in Giappone al 78%, in Gran Bretagna al 72% e in Germania al 74%: in Europa guadagnano moltissimo solo le aziende telefoniche, mentre in Usa c'e' piu' equilibrio, perche' c'e' piu' mercato, da cui -come i dati finali dimostrano- ne traggono beneficio gli utenti con il costo bassissimo.
Nella graduatoria di chi paga di piu', inoltre, l'italiano e' secondo solo ad un britannico, e identico ad un tedesco.
In tutti i Paesi stanno diminuendo le tariffe delle telefonate urbane, ma non in Italia, dove l'Autorita' per le telecomunicazioni dara' il suo consenso proprio in questi giorni per l'aumento. Il divario messo in luce da questa statistica, quindi, dovrebbe portarci a superare anche l'utente britannico. E' un segno di diffusione della civilta' dell'informazione, o del buio della disinformazione? Crediamo piu' alla seconda ipotesi, perche' in un mercato come quello delle telecomunicazioni -dove i costi sono definiti a livello transnazionale- non seguire il trend generale significa voler solo usare il proprio potere contro la crescita civica ed economica.