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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Claudio - 23 dicembre 1998
L'ottimo Scandura fa una analisi piuttosto arguta che mi spinge ad alcune osservazioni in libertà.

1. il dittatore iracheno saddam hussein sta sempre lì perchè il generale S fu bloccato. Mi spiego: il generale S. dopo l'annientamento delle truppe irachene del fronte meridionale aveva, all'epoca delle prima guerra del golfo, spianata di fronte a se la strada di bagdad: chiese più volte l'autorizzazione a conquistare la capitale e a rovesciare il dittatore iracheno, già responsabile di vari tentativi di genocidio del popolo kurdo. Colin Powel, capo di stato maggiore interforze lo bloccò su ordine diretto del presidente bush. La ragione strategica, nella logica di bush e baker, il potente segretario di stato bushiano, è ovia: il crollo di saddam avrebbe destabilizzato l'intera regione. Il nord dell'iraq, ricco dei giacimenti di kirkuk e mossul, sarebbe diventato la patria curda innescando preoccupazioni di turchia iran e russia; il sud, a maggioranza sciita, si sarebbe unito all'iran allora tutto integralistico. Insomma saddam al potere evitava una destabilizzazione a livello regionale non controllabile, sec

ondo bush.baker, dagli usa. Onestà intellettuale vorrebbe che ora si ricordasse questa politica bushiana.

2. Una delle ragioni, anzi dei sintoni dell'attuale Grande Crisi economica e finanziaria internazionale (crisi che permane anche se addormentata...) è costituita dal crollo dei prezzi delle materie prime e del petrolio. Un aumento (moderato per evitare tensioni sul lato dei tassi di interesse comunque da sempre pragmaticamente condotti da greespan) provocherebbe introiti formidabili a russia, brasile, venezuela, sudafrica, messico. Guarda caso esattamente i paesi snodi della Grande Crisi finanziaria. Un caso? Gli operatori finanziari, in questi mesi, a mo' di battura spesso hanno detto: ci fosse una guerra piccola piccola nel golfo...Sta di fatto che un aumento moderato del prezzo del petrolio permetterrebbe di far pagare ai paesi sviluppati la Grande Crisi senza troppo ferire e senza invocare la pur necessaria redistribuzione sociale a livello globale. Insomma in assenza di un minimo di Welfare decente per indonesia, russia, sudamerica, un bell'aumento del prezzo del petrolio farebbe bene all'economia globa

le afflitta da deflazione.

Ovviamente non é esatto attribuire a questo discorso l'effettiva origine della nuova guerra del golfo: é un po' troppo "deterministico" ma sarebbe sempre il caso, in presenza della Grande Crisi, di non dimenticarsi mai dei suoi condizionamenti: alla fini fine il capitalismo globale, chechè ne pensino i liberisti fondamentalisti conta qualcosa.

 
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