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Conferenza Rivoluzione liberale
Grippo Antonio - 3 gennaio 1999
Di sinistra

L'articolo della Stampa riportato giorni fa in conferenza, oltre a descrivere i pannelliani come gente che non vota se non trova sulla scheda la lista P., spiega che gli stessi "si sentono quasi tutti di sinistra".

A me e' parso buffo: lasciando perdere il non-voto (mah), di sinistra come, di sinistra perche'?

Voglio dire, "di sinistra" significa qualcosa, se si adopera il termine e ce lo si attribuisce.

In Europa, "sinistra" si usa ancora per definire una politica sociale ed economica di un certo tipo, avversaria di un'altra politica, o di altre politiche.

Non mi pare possibile che ci si dica di sinistra per l'ambizione al rispetto dei diritti della persona, o magari per l'antiproibizionismo...

Sento spesso esprimere fastidio quando viene attribuita anche "ideologia" all'azione radical-pannelliana, ed e' un fastidio che non capisco. Tuttavia questa etichetta auto-applicata, e non messa in discussione, mi stupisce.

Saro' probabilmente l'unico a meravigliarmi, ma mi chiedo, e chiedo: in che cosa (non so in quanti abbiano risposto all'intervistatore) si ritiene che la politica radical-pannelliana di oggi sia "di sinistra", quale sinistra di oggi ha come riferimento?

In pratica: "di sinistra" in che senso?

Solo per curiosita'.

 
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